venerdì 23 maggio 2008

La prima volta non si scorda mai!

Il mio primo contatto con quella che ai tempi d'oro era la SquareSoft avvenne nell'era Game Boy (il primo, quello gigantesco e bianco che di tascabile aveva ben poco!) con un titolo meraviglioso conosciuto qui da noi come Mystic Quest.

Conoscendo, all'epoca, Zelda solo per averci sbavato sopra dalle vetrine dei negozi di giocattoli o nelle pubblicità Nintendo presenti nel Topolino, si trattava per me, a tutti gli effetti, del primo gioco d'azione fantasy con visuale "a volo d'uccello", meglio noto come Action J-Rpg, con cui avessi mai avuto a che fare direttamente. Mystic Quest, per me, simboleggia diverse "prime volte" in vari ambiti... ma andiamo con ordine!

Ricordo che sudai le proverbiali 18.000 camicie per convincere mia madre a regalarmi il Game Boy per la Cresima. Ricordo anche che l'unico gioco che avevo era R-Type, divino shoot 'em up che mi fece crescere notevolmente, soprattutto dal punto di vista della capacità di inventare imprecazioni sempre più colorite e fantasiose.

Un mio compagno di scuola mi prestò una scatola piena di giochi del Game Boy, che lui ormai non guardava più, dato che aveva il C-64.
Tra le tante cassette, mi colpì una in particolare. Sfondo verde, un'armatura stampata sopra con i suoi vari pezzi, a mò di sample da negozio di abbigliamento.

Mystic Quest.

Avviai il gioco e già dalla schermata principale rimasi ammaliato da una melodia dolce e malinconica nello stesso tempo.
Dopo aver messo il mio nome e dato quello della controparte femminile, eccomi catapultato in un'arena ad affrontare una specie di gattone gigante in armatura e con mazza chiodata.

Da lì a breve cominciai a passare sempre più tempo su questo gioco, dedicandomi con passione al superamento delle quest, al ritrovamento di armi e corazze sempre migliori.

All'epoca ero piccino e l'Inglese cominciavo a masticarlo un pò, ma non era abbastanza per comprendere in pieno la bellezza della trama di questo gioco. Certo in poco tempo riuscii a migliorare sensibilmente la conoscenza della lingua, grazie anche ai miei genitori, entrambi perfettamente anglofoni, dal momento che per molti anni hanno vissuto negli States.

La storia, se oggi può essere considerata abbastanza clichettosa, all'epoca mi parve epica e toccante. Il mana tree (prima volta che mi confrontavo con un concetto che avrei abbondantemente vissuto videoludicamente negli anni a venire...) che muore, una prescelta che lo deve rianimare, un cattivo che complotta nell'ombra.

Meraviglia.

A un ragazzino abituato agli sfrenati arcade da sala giochi, un'avventura fantastica in un mondo pieno di magia era qualcosa di nuovo, fresco e terribilmente emozionante.

Fu anche il mio primo contatto con i Chocobo. Si perchè qui in Italia e nel resto d'Europa questo gioco lo conosciamo come Mystic Quest, ma in effetti si tratta di Final Fantasy Adventure, spin off action della mitica saga Final Fantasy, che ha subito diversi cambi di nome, da Final Fantasy Mystic Quest a Final Fantasy Gaiden, passando per un remake per Game Boy Advance chiamato Sword of Mana.

Tutto questo l'ho scoperto in tempi recenti, in occasione di una ricerca sul gioco per documentarmi prima di scrivere questo post.

Quindi fu anche la mia "prima volta" con un titolo Final Fantasy e fu anche la "prima volta" che andai su Internet alla ricerca di una soluzione per un punto in cui ero fermo da anni.

Si perchè, ad un certo punto, bisogna trovare un passaggio segreto, sbloccabile da qualche parte non meglio definita.

L'unico hint era "Palm Tree and 8".

Per anni cercai e cercai ma senza successo.

Lasciai perdere il gioco.

Poi qualche anno dopo aprii il primo Internet Point nel mio paese. Mentre ero lì a curiosare decisi di provare a collegarmi e al costo di 3.000 lire per mezz'ora girovagai tra walkthrough per Alone in The Dark, e informazioni varie.

Poi l'illuminazione! Cercai in giro e trovai una soluzione per quel dannato dilemma del Palm Tree and 8.
Mi mangiai le mani!

Bisognava girare attorno a due palme disegnando un 8!!!

Non ci sarei arrivato mai da solo!!!

Da lì a breve finii il gioco e alla fine ricordo di essermi anche commosso!!!
Per la prima volta vivevo un'avventura profonda, ricca di enigmi e da una storia di spessore, rispetto a ciò con cui avevo giocato fino a quel momento.

La grandezza di SquareSoft sta, o per qualcuno stava, proprio nella capacità di emozionare, di far sognare il giocatore immergendolo in un mondo ricco di dettagli e storie, di magia e avventura.

E per questo non smetterò mai di ringraziare questi geniali giapponesi per aver sconvolto la mia esistenza videoludica.

venerdì 16 maggio 2008

Turrican: un nome, un mito!

Una grande dose del mio amore eterno per i videogiochi lo devo agli amici che, fortunatissimi, possedevano il mitico Amiga 1500, come Piero, di cui parlavo in occasione del post su Monkey Island.
Su quella portentosa macchina da gioco ci ho lasciato gli occhi, e in più occasioni e con svariati titoli.

Ma se ce n'è uno che devo nominare, uno che dovrei salvare da una catastrofe, uno che porterei con me nello spazio... beh non potrebbe essere altri che Turrican 2.

Le gesta di questa sorta di cyborg-super-soldato, accompagnate dalle note del grandissimo Chris Hülsbeck, resterrano per sempre impresse a fuoco nei cuori di noi videogiocatori di una certa data.

Con omaggi all'universo videoludico, da Metroid per la somiglianza tra la morph-ball e la modalità "giroscopio" di Turrican, passando per Super Mario (il nostro eroe può saltare addosso certi avversari, schiacciandoli, proprio come gli odiosi nemici di Mario), senza scordare i livelli stile Shoot 'em Up, Turrican 2, specialmente nella sua versione per Amiga, è una leggenda, un Santo Graal videoludico che ciascun novello videogamer (diciamo dalla classe '90 in poi) dovrebbe studiare come la Bibbia e venerare come oggetto di culto...

Ricordo la prima volta che lo vidi in azione.
In effetti si trattava di una copia taroccata per C-64, di quelle contenute in quelle mitiche cassette vendute in edicola a 3.000 piene zeppe di giochi famosi modificati nei titoli e nei contenuti.

Si trattava, comunque, di una specie di "demo" del primo Turrican, infatti dopo il primo livello, il gioco si concludeva, misteriosamente (non c'era abbastanza spazio per metterlo tutto su nastro???).

Poi arrivò il fulmine che mi colpì in pieno. A casa di Piero, dalla sua mitica scatola da scarpe venne fuori una coppia di dischetti con su scritto "Turrican 2" a matita... ricordo che i dischetti erano della Buffetti, con l'etichetta un pò strappata.

Appena partito il BGM del menù di selezione, mi trovai davanti ad una meraviglia grafica che non aveva rivali tra i giochi conosciuti fino a quel momento.

Blastare gli avversari, saltare sulle rocce, passare sotto le cascate, alla ricerca estenuante del power-up, della vita extra, per andare avanti, incalzati da una colonna sonora per la quale Hülsbeck come minimo meriterebbe di rivendicare lo ius primae noctis con tutte le donne più belle del pianeta: questo voleva dire videogiocare!!!

Ore e ore volavano via senza che me ne rendessi conto, mentre affrontavo i boss più geniali e meglio concepiti mai visti: una roba del genere, un'emozione così è riuscita a regalarmela solo un altro grande titolo, In The Hunt, di cui parlerò sicuramente in futuro.

Riuscii a comprare la versione C-64 originale del Turrican 2, ma non era la stessa cosa. Certo il gameplay era inalterato, la grafica nemmeno troppo ridimensionata agli standard dell'home computer di Commodore, ma non era la stessa cosa.

Già i caricamenti lunghissimi rovinavano parecchio l'atmosfera.
Ma in fondo andava bene anche così!

"Power up!", "Shield!"... quelle voci digitalizzate riecheggiano ancora nella mia mente di videogamer adulto, con tutto il bagaglio di emozioni e sensazioni che Turrican 2 mi ha regalato.

Tempo fa, sul forum di Gamesradar.it, nella sezione Retroradar (il topic è il Megaindice giochi gratis al top nella sezione), ho scoperto che qualcuno si è preso la briga di effettuare una conversione più che decente di T2 per PC, chiamata Turrican 2002.

Si tratta di un ottimo gioco, anche se ho notato che le musiche sono un pò diverse e che sembrano incomplete (da me si interrompono dopo una manciata di secondi), ma il gioco è lui!
Ho quasi pianto dalla commozione, la prima volta che ho lanciato l'eseguibile!

Ho quasi pianto, di nuovo, ascoltando The Desert Rocks, di Hülsbeck, nell'Episodio 000 di Radiogame.

Vado in ufficio a piedi tutti i giorni e, durante il tragitto, mi ascolto Radiogame sul mio Mp3 portatile... quando sento quel brano mi gaso alla grande e di sicuro la gente mi prenderà per pazzo, ma a volte non riesco a trattenere l'emozione e il conseguente air guitar sul tema portante di Turrican 2!!!!

Un altro omaggio a Turrican viene realizzato sotto il nome Turrican 4: Funeral, un gioco molto bello da vedere e da giocare, che omaggia il mito, ma che di certo non ne raggiunge la grandezza e lo spessore, pur avvicinandosi parecchio...

Che dire di più?
Un capolavoro immortale che ha segnato per sempre chi vi scrive. Tralasciando l'obbrobrioso Super Turrican per SNES (io l'ho trovato brutto, noioso e poi, dico, che cacchio c'entrano gli Aliens?)... questa "saga" merita la vetta più alta dell'Olimpo videoludico, se mai ce ne sarà uno. Alla faccia di Kratos e di Altair!!! XD

giovedì 15 maggio 2008

E 'mmò ve beccate la barra!!!

Eh si, adesso anche My Games Corner ha la sua mitica userbar ufficiale!!!

Se vi piace questo blog, potete supportarlo mettendo la barra in firma nei vostri forum. Un grazie di cuore a tutti coloro che vorranno partecipare!!!

Il link è il seguente:

[URL=http://mygamescorner.blogspot.com/]
[IMG]http://img115.imageshack.us/img115/4918/userbarvj7.png[/IMG][/URL]


N.b. il link è troppo lungo per essere visualizzato correttamente in questo post, quindi dovrete
copiare e incollare la prima riga e, a seguire la seconda, senza lasciare spazi.

Scusate per il piccolo inconveniente...


Ed ecco la bar in tutto il suo splendore!!!





Grazie a tutti per le visite e il supporto!!! :)

domenica 11 maggio 2008

Bentornati in un altro mondo!!!


Nel Dicembre del 2006 Another World, meraviglioso titolo per Amiga, Pc e Megadrive, compiva 15 anni: nel 1991 il mondo salutava un capolavoro unico nel suo genere, per stile e capacità di meravigliare il giocatore ad ogni suo passaggio. Per festeggiare questo evento il suo creatore, Eric Chahi ha deciso di pubblicare una stupenda versione High Resolution compatibile con la piattaforma Windows XP!

In contemporanea nasce questo suo sito ufficiale, dove è possibile consultare la sua ludografia oltre che poter scaricare una demo di Another World High Resolution Colector's Edition oppure addirittura comprare la versione completa per l'irrisoria cifra di 7 euro.

Il sito, che adesso è stato completamente tradotto in italiano da Andrea Milana, è raggiungibile a questo indirizzo:

http://www.anotherworld.fr/anotherworld_it/index.htm

Fateci un salto che ne vale davvero la pena!!!

Su Another World avrei mille e mille cose da dire, ma agli occhi di chi ha avuto l'onore di giocarci sembrerebbero cose banali, già pensate, già lette, già sentite. Così preferisco limitarvi a suggerirvi di provare questa demo e, se non avete mai provato prima Another World, sono sicuro che vi innammorerete!!!!

lunedì 5 maggio 2008

Mi chiamo Marco e sono un temibile Pirata!


Da bambino sognavo di fare il pirata. Anzi il Pirata, non quello che smercia CD e DVD taroccati, ma proprio un corsaro, un avventuriero dei sette mari, sempre pronto a salpare per trovare tesori e vivere avventure inimmaginabili.

E allora il cortile di casa mia diventava il ponte di un galeone, i miei amici diventavano la ciurma e io il Capitano di un vascello di corsari agguerriti e pronti all'arrembaggio.

Poi arrivò Monkey Island.
Quell'estate uno dei miei migliori amici comprò un Amiga 1500 e giù di partite su partite a casa sua.

Suo fratello maggiore, non so come, gli portò una scatola da scarpe piena zeppa di floppy disk.
Pirati anch'essi, per restare in tema...

Io, all'epoca, mi destreggiavo tra l'Atari 2600 e il C-64 e, alla vista di Agony, di Turrican 2 e di Teenage Mutant Ninja Turtles rimasi basito.

Poi un bel giorno, eccoti che spuntano due misteriosi dischetti neri con su scritto "The Secret of Monkey Island". Cosa sarà mai? Ci chiedemmo io e Piero, il mio grande amico e compagno di avventure. Eravamo ancora ragazzini, Internet era un'utopia e i soldini per comprare le mitiche riviste come Zzap! o The Games Machine non ce li dava nessuno... così, ignari di come la nostra, o per lo meno la mia vita sarebbe cambiata, inserimmo il primo dischetto.

In pochi minuti eravamo immersi in un mondo fantastico fatto di favolose isole caraibiche, baldi corsari e fantasmi maledetti.

Eravamo troppo piccini per godere appieno dello humor dei ragazzi della Lucas, ma quell'esperienza mi lasciò una traccia profonda dentro.

Da lì a breve arrivò il primo PC e, qualche tempo dopo, la C.T.O. i cui dirigenti meriterebbero la santità solo per questo, pubblicò una collezione di CD-Rom in formato Digipack che conteneva il meglio dei videogiochi per pc, inclusa buona parte del catalogo LucasArts.

In breve tempo mi accaparrai non solo Sam & Max, Day of The Tentacle, Indiana Jones e il fato di Atlantide, Full Throttle e The Dig, ma anche e soprattutto The Secret of Monkey Island e Monkey Island 2 Le Chuck's Revenge.

Dopo tanti anni, tornai a sognare di essere un pirata, stavolta con più senso dell'umorismo e, tra una scimmia a tre teste e la caccia a Big Whoop, mi vedevo crescere, affrontare sempre più consapevole la vita di tutti i giorni, con i suoi problemi, le ansie e le paure tipiche di un adolescente che tende sempre di più a diventare un uomo.

Ma la mia isola felice era lì: accendere il computer, dopo una giornata di scuola, tornare a Meleè, a Phatt o a Booty Island era, per me, riappropriarmi della mia spensieratezza, della mia infanzia fatta di grandi traversate nell'oceano e immense battaglie sul ponte di un vascello in fiamme.

Certo, stemperato il lato "drammatico" di ciò che era la vita picaresca, restava un gran divertimento, una gran voglia di sorridere e ridere davanti alle trovate di Ron Gilbert & company, nonchè un'aria familiare di un ritorno a casa, ogniqualvolta avviavo una partita.

Poi giunse il terzo episodio. Nuova grafica, doppiaggio (eccellente), qualche citazione dei passati episodi e, già, la magia un pò scemava.

Certo The Curse of Monkey Island è e resta un giocone a pieno titolo, ma forse arrivava tardi, troppo tardi. Il pirata bambino dentro di me diventava grande, come l'involucro che lo celava, la meraviglia dinnanzi al videogioco era ridimensionata, tuttavia era ed è ancora sempre un piacere tornare a giocarvi, a ridere di Stan o a desiderare di tirar la barba a Le Chuck...

Il quarto episodio, Escape from Monkey Island è ancora lì sullo scaffale. Lo provai cinque minuti, ma sentii che qualcosa era perduto per sempre. Non era più Monkey Island e, con grande delusione, lo lasciai lì dov'era. Grafica 3D, controllo con i tasti direzionali... ma cos'è? Va bene per Grim Fandango, ma qui stiamo parlando di Guybrush Threepwood!!! Anche le gag sono fiacche. Si nota l'assenza di Gilbert.

Chissà, prima o poi, lo giocherò e lo finirò, ma non adesso. Il ricordo di quei giorni felici brucia ancora, perchè oggi ho smarrito quasi del tutto quel bambino pirata.

Anche se non ho mai smesso di cercarlo e, chissà, forse è questa quella grandiosa avventura che tanto agognavo...

Quel giorno arriverà prima o poi? Riuscirò a dire "ti ho ritrovato, vecchio filibustiere?". Io spero di si.

In ogni caso so per certo che, quando avverrà, mi farò una maratona di Monkey Island, iniziandomi e finendomi tutti i capitoli, compreso il quarto.

sabato 3 maggio 2008

Un NES è per sempre...

Qualche giorno fa mi trovavo a casa della mia fidanzata, quando da un angolo sperduto del ripostiglio venne fuori una console NES completa di accessori e giochi.

"Amore, il NES si accende e spegne e lo schermo resta grigio!", mi disse la mia ragazza.

Il fenomeno del blinking è abbastanza conosciuto dagli appassionati di retrogaming, cosa che ho scoperto sul mitico forum di Gamesradar, alla sezione Retroradar.

Facendo un giro sulla rete, soprattutto grazie ai preziosi suggerimenti dei Retroradariani ho trovato le istruzioni per risolvere il problema.

In pratica si tratta di ripulire per bene l'unità a 72 pin preposta alla lettura delle cartucce.
Con pazienza certosina, ho smontato la console, non senza qualche difficoltà, dato che le viti erano incollate, e tirato fuori la scheda madre, per poi rimuovere il pezzo da ripulire.

Pian pianino, con l'ausilio di un cacciavite molto molto piccolo e di uno un pò più grande, ho tirato fuori ad uno ad uno i singoli pin e, assieme alla mia fidanzata, li ho ripuliti con un cotton-fioc imbevuto d'alcool (con l'altra parte asciutta ho rimosso gli eccessi di liquido).

Fatto ciò, prima di reinserirli, li ho leggermente piegati verso l'alto per assicurarmi un contatto perfetto.

Con molta pazienza, rimessi a posto i singoli pin puliti, ho provveduto a rimonatare la motherboard alla parte inferiore del case.

Rimettere insieme il caricatore delle cartucce è stato un pò complicato perchè se le viti si stringevano troppo, la plastica si deformava e il sistema a molle smetteva di funzionare.

Dopo alcuni tentativi, però, siamo riusciti a sistemare tutto.

Giunti alla prova dei giochi siamo rimasti delusi, perchè il problema, seppur in minor misura, persisteva: i giochi a volte si vedevano male, pieni di strani simboli, o il blinking continuava a manifestarsi.

La mia fidanzata, Laura, a quel punto ebbe il colpo di genio: "Ma questo succedeva anche ai tempi!!!! Basta soffiare..." e così, soffiando sia dentro la cartuccia che dentro il caricatore, i giochi ripresero a funzionare!!!

Dopo un paio di capriccetti, il NES adesso è funzionante al 100% e la mia Laura ha potuto fare un bel viaggio a ritroso nel tempo quando, da piccolina, si divertiva assieme a suo fratello con Super Mario Bros. 2 (il suo preferito), Duck Hunt e Mario 3...









A dispetto dell'opinione diffusa che vuole Super Mario Bros. 2 uno dei peggiori capitoli della serie, vedere la mia Laura con gli occhi lucidi mentre si fa strada tra i primi livelli del gioco è stato emozionante.

Soprattutto in considerazione del fatto che, ai tempi in cui il NES arrivò in Italia, mia madre si rifiutò di regalarmelo per Natale e che quindi dovetti arrangiarmi tra giocare a scrocco al negozio di giocattoli (la titolare aveva messo un NES a disposizione di chiunque volesse provarlo) e giocare a casa di quei fortunati amici che invece lo avevano ottenuto.

Un'altra cosa che mi ha colpito è stato vedere il fratellino piccolo della mia ragazza che, nonostante sia abituato alle console più moderne, compreso il DS, è riuscito a stupirsi e a godere di quei giochi giudicati da tanti nuovi videogiocatori come vetusti e antiquati.

Certo lui, grande roamer in San Andreas, si è trovato un pò a disagio con quel minuscolo controller o con lo zapper: inizialmente perdeva sempre con Mario e con Duck Hunt non riusciva mai a centrare nemmeno un'anatra.

Per lui è stato il primo contatto con una filosofia videoludica completamente agli antipodi di quella attuale: niente barre d'energia. Il game over è il game over, senza possibilità d'appello. Un gameplay assolutamente allo stato dell'arte che ci fa scordare la grafica e il sonoro da 8 bit...

Che dire? E' stato bello rivivere i fasti di un tempo che forse non ritornerà mai (vedere il logo GIG sulle scatole dei giochi mi ha fatto venire il magone...), anche se il Wii, per certi versi, ci sta andando molto vicino...

La fonte delle immagini relative al connettore NES da riparare è questa:

http://www.mmmonkey.co.uk/console/nintendo/nes-blinking.htm

Se masticate un pò l'inglese, troverete una guida perfetta e utilissima per risolvere il problema del blinking.

venerdì 2 maggio 2008

16 Aprile 2008: * Me felice!!! *



Giovedì 10 Aprile 2008, mentre aspettavo un'amica per aiutarla a realizzare una locandina teatrale, mi balena in mente l'idea di andare a vedere un mercatino dell'usato presente vicino a dove vivo.

Una volta arrivato, comincio a girare fra gli scaffali polverosi... devo dire che il senso di squallore e tristezza che emanava quel posto era notevole!

Infatti c'era roba antichissima, lasciata lì a marcire alla rinfusa, senza ordine nè criterio.
Ero tentato di andar via quando, proprio vicino al bancone, vedo un piccolo angolino in cui erano poggiate alcune cose a me molto familiari.

C'era un C-64 completo di scatola ed accessori a soli 8 euro (io ce l'ho già e quindi l'ho lasciato lì dov'era), poi sposto lo sguardo un pò più in su e, accanto ad un adattatore per Super Nintendo con tanto di Super Street Fighter 2 Turbo giapponese vedo una strana console bianca con 4 slot per pad sul davanti.

Inizialmente il mio cervello non riesce a connettere, forse era l'emozione.
L'unica cosa che notai era un'etichetta adesiva riportante il prezzo, 20.00 euro, e la scritta "Console Giochi Sega"...

Un OMG! nacque pian piano nella mia mente e, mentre questo abusatissimo acronimo lentamente affiorava dai più remoti recessi del mio inconscio, il cuore cominciava a battere sempre più forte.

Il respiro si fermò e, con aria trionfante, sollevai da quello squallido scaffale polveroso nient'altro che un... DREAMCAST!!!

La console che non ho mai posseduto e che ho desiderato ardentemente era lì di fronte a me!!!

Mi fiondai alla cassa e già, subito, qualcosa smorzò il mio entusiasmo: la commessa, una vera morta di sonno, mi cominciò a dire con tono cantilenante "mi spiace il mio collega non c'è, non so dove sono gli accessori".

Il mio spirito combattivo si accese, le dissi che non c'era problema, che io potevo aspettare ancora, quindi l'incalzai a cercare ancora.

Tra miriadi di sacchetti gettati alla rinfusa era davvero impossibile capire dove diavolo fossero gli accessori della console.

Poi, quando il mio livello d'irritazione stava giungendo quasi ai limiti di guardia ecco che il mio sguardo si posò in alto verso una meravigliosa scatola blu e bianca con una spirale.

Le indico l'oggetto, lo prendo, l'esamino: manuale, cd Dream-on vol.2 con demo varie, il disco per internet, altro manuale, il pad con una memory unit compatibile da 4 mb, niente cavi.

Niente cavi?? Vabbè pazienza. Il cavo per la rete elettrica è di tipo molto comune, la stessa della mia PSX, vuol dire che si daranno il turn over, pensai, mentre per il cavo video decisi di ricorrere ad eBay.

Dopo essere rimasto d'accordo con la tizia del negozio per un periodo di prova di 20 giorni (se la console non avesse dato segni di vita l'avrei potuta riportare indietro), me ne vado per la mia strada.

A casa, lo stesso pomeriggio, trovo un bel cavo RGB a pochissimi euro da un venditore tedesco, lo ordino e incrocio le dita.

L'ansia cresceva, la voglia di provare quel gioellino era soffocante, ma i giorni passavano e del cavo nemmeno l'ombra...

Poi il miracolo.
Il 16 Aprile, di ritorno da una giornata di lavoro come accompagnatore turistico, ecco che noto una macchia marrone attraverso la finestrella della buca postale.

La apro, il cuore a mille, tolgo la chiave, sollevo lo sportello, prendo la busta.

La apro, il cuore a mille, tolgo il cellophan: è lui! Il tanto atteso cavo RGB!

Monto la console, inserisco il demo disc.
FANTASTICO!!!

Mi perdo per ore sulla demo di Sonic Adventure, con gli occhi lucidi e il magone.

Nel giro di pochi giorni recupero Jet Set Radio e giù di tricks e di colpi di bomboletta spray.

Felice come un bambino, comicio a mettere da parte i soldi per grandiosi titoli come Shenmue I e II, JoJo's Bizarre adventure e, ovviamente, i grandi gioconi di Sonic.

Tutto questo è merito di Aio e di Radiogame, nonchè di Retrogamer.it che mi hanno invogliato a tuffarmi in un mondo che, all'epoca della sua "nascita" non ho potuto vedere, per le disponibilità economiche dell'epoca e per la scarsa diffusione di questa console nel mio paese.

Avrò modo di parlare ancora di retrograming, e di come mi sento "in ritardo" nella scoperta di grandi giochi per console che ho recuperato ahimè solo di recente, come il GameCube e la PSX...

P.s. per scaramanzia non ho ancora rimosso l'etichetta dalla console...

Creature Shock - Un bel tuffo, o meglio, Jump nel passato!!!

Link all'opinione su Ciao: http://www.ciao.it/Creature_Shock_PC__Opinione_950433

Creature Shock
Argonaut, Virgin, 1994, CD-Rom (due CD)

Zompettando qua e là su Ciao, ho trovato presente questo prodotto che, non appena notato, mi ha causato un nostalgico magone da "bei tempi che furono" e, così ho pensato di scriverci una bella opinione, per la serie "L'angolo della nostalgia videoludica"...

Era il 1994, il sottoscritto stava finendo le scuole medie, quand'ecco che su una vecchissima rivista, Pc Gamer Magazine, se non vado errato, vedo un articolo su una nuova meraviglia tecnologica che presto rivoluzionerà il mondo dei videogiochi su PC e non solo... il CD-ROM!!!
Tra i giochi presentati dall'articolo, destinati ad uscire nel suddetto formato, spiccava Creature Shock, di cui era riportata una foto... shockante: un uomo in tuta spaziale, armato di tutto punto, realizzato in computer graphic, un 3D che come questo non era mai stato visto, abituati com'eravamo al SVGA o, al limite alle prime timide apparizioni del 3D.

Ebbene sì, cari ciaoini, stiamo parlando di uno dei primi titoli pensati appositamente per il formato CD-Rom (guarda caso dietro ci stava la Virgin), poi trasposto anche sul 3D-O, defunta consolle, il Saturn, idem e poi su PSX (con un esito a dir poco obbrobrioso...)!

Ma veniamo al gioco...
Il Gioco

Si tratta, in sostanza, di un interessante ibrido tra un First Person Shooter (per intenderci, alla Doom o al più recente Halo3) e uno sparatutto su binari (quelli che impazzavano in salagiochi, con tanto di lightgun per prendere la mira, tipo Operation Wolf o i più recenti Silent Scope e House of The Dead), caratterizzato da una grafica in 3D prerenderizzata che faceva sembrare il tutto quasi un film di fantascienza.
Ispirato enormemente al successo dei film di Aliens, Creature Shock narrava le gesta di un solitario pilota stellare che doveva far fronte ad una terribile invasione aliena.

Il filmato introduttivo ci mostra come una pesante corazzata terrestre venga distrutta da un asteroide... al cui interno si cela un tentacolato mostro: si tratta di una sequenza di ottima fattura, una delle migliori viste fino a quel tempo, spettacolare e cinematografica. Secondo me i creatori di Starcraft devono averne tratto ispirazione...

Il nostro eroe dovrà viaggiare nello spazio a bordo della sua astronave, giungere alle varie navi madre aliene, alle navi terrestri infestate e alle basi, per distruggere la minaccia aliena.

Gameplay
Il gioco si alterna tra una fase di shooter 3D con un'astronave e una specie di FPS a binari come dicevo prima.

L'astronave è contollata via mouse e vista da dietro. Il mirino serve, oltre a dare la direzione orizzontale al caccia, anche a far secchi gli avversari con la pressione del tasto sinistro. Col tasto destro si attivano le armi speciali, limitate a pochi colpi (bombe e quant'altro).
Questa fase non è particolarmente ben riuscita, anzi può risultare noiosa e ripetitiva, ma non c'è verso di saltarla per passare da un livello all'altro.

Nelle fasi a piedi si controlla la mira del nostro eroe e si decide quale direzione intraprendere: le navi e le basi hanno una struttura molto vicina ad un labirinto, piena zeppa di creature shockanti (da qui il titolo) molto realistiche e, a quei tempi, decisamente spaventose, da far fuori col nostro blaster.
La cosa bella è che ogni mostro ha un particolare pattern d'attacco e bisognerà sfruttare i tempi giusti per poter vincere ogni scontro, pena la morte prematura dell'eroe e quindi del fatidico game over.
Inoltre è importante capire da subito come procedere nel labirinto (c'era uno schema ben preciso da "indovinare") perchè ci sono aree facili da superare e altre estremamente difficili (ad esempio certi boss saranno più o meno ostici in base alla posizione del giocatore, ovvero da quale corridio si arriva alla sala del boss). Questo può rendere un pò frustrante il gioco.

Per fortuna, grazie alla pressione del tasto destro, sarà possibile generare un piccolo ma potente scudo temporaneo che ci salverà dalle zanne e dagli artigli dei mostri.
Occhio però che non è illimitato e se si scarica ci vorrà un bel pò prima di potersi difendere nuovamente.

Sonoro
Purtoppo, nonostante il supporto CD-Rom, non possiamo dire che il sonoro sia degno del comparto grafico.
Certo le musiche sono quasi tutte d'atmosfera, ma sono troppo simili alle produzioni videoludiche precedenti, una sorta di MIDI un pò migliorati, ma sempre eccessivamente elettronici, nel senso meno buono del termine.
In ogni caso gli effetti sonori sono da rivedere senz'altro, anche per quei tempi.
Sarebbe stato più bello avere un sonoro digitalizzato, magari ruggiti e rumori sinistri per migliorare la sensazione claustrofobica dei corridoi delle astronavi.
Pro

Grafica da urlo, anche oggi non sfigura affatto, anche perchè un pò ha anticipato ciò che adesso vediamo realizzato in real time.

Atmosfere claustrofobiche da survival space horror, di certo i programmatori hanno fatto indigestione di Aliens Scontro finale...
Contro

La fase nello spazio è noiosa e spesso si finisce per stancarsi di questo gioco prima ancora di averlo cominciato seriamente

La trama è pressochè inesistente: trova l'alieno, ammazza l'alieno, trova l'altro alieno e così via...

I labirinti hanno uno schema eccessivamente lineare: se segui le giuste direzioni hai qualche speranza di sopravvivere, altrimenti aspettati qualche mostro che, sbucando dal nulla, ti ammazza al primo colpo

La musica e il sonoro non convincono appieno.
Conclusione
Il gioco per me è un piccolo capolavoro grafico, seppur carente da molti punti di vista.
Di certo ha un valore storico notevole, non solo perchè uno dei primi giochi a sfruttare la Computer Graphic in maniera così avanzata, ma anche perchè ha posto le basi per i futuri giochi di genere, anche se ormai quasi tutti Creature Shock lo hanno dimenticato.
Ai tempi ebbe critiche molto discordanti, anch'io ammeto di averlo amato e odiato, ma oggi posso dirvi che un'altra partita me la farei volentieri (se solo riuscissi a ritrovare la sua scatola)...

N.b. se riuscite a metterci le mani sopra, sappiate che per farlo girare dovrete usare un emulatore Dos tipo Dosbox...

Buon divertimento!!!

Options...

Ecco come sarà strutturato il blog...

I post tratteranno tematiche diverse e saranno contraddistinti da un'apposita etichetta, per facilitare la lettura e la navigazione nel blog.

Essendo un autore sul sito www.ciao.it con l'ID Marco.Doria, e avendo pubblicato diverse opinioni sui videogiochi, ne pubblicherò alcuni anche qui, sia sotto forma di post vero e proprio che di link.

Poi ci saranno dei post dedicati ai ricordi o alle sensazioni lasciate dai videogiochi in generale, senza distinzione di piattaforma o periodo storico.

Infine dedicherò dei post a "tema libero" a diversi argomenti, dai manga al cinema, così da spezzare un pò il continuum del blog.

Spero vi divertirete a leggere My games corner e, magari, di contribuire alla sua crescita con vostre opinioni ed articoli, chissà... potrebbe diventare una sorta di magazine su blog!!!

Un festoso saluto a tutti voi!

Ciao a tutti!
Mi chiamo Marco, in arte HellCiccio sul forum di GamesRadar, ho 26 anni e dalla tenera età di 6 sono un videogamer appassionato: il mio primo sistema videoludico è stato il mitico Atari 2600 che, gelosamente, custodisco assieme alle cartucce a mia disposizione, ma il mio amore per i videogames è cominciato molto tempo prima, grazie al favoloso Pac-Man, giocato su una postazione arcade fuori da un supermercato quando avevo solo 4 anni...

Ma basta con i ricordi!!!
Mi sono deciso ad aprire il mio blog personale dedicato al variegato e meraviglioso mondo dei videogames, per condividere, con chi avrà la pazienza di leggere i miei interventi, pareri, impressioni, opinioni e ricordi legati a questa passione.

Si tratta, chiaramente, dei miei punti di vista, che non vogliono essere nè assoluti, nè giusti per forza. Anzi mi piacerebbe molto avere i vosti pareri e i vostri punti di vista, proprio per poter discutere e far crescere questo blog.

Grazie a tutti voi che con pazienza deciderete di venirmi a trovare e, perchè no, postare i vostri commenti, critiche e opinioni, che saranno sempre ben accette ed apprezzate!!!