giovedì 26 novembre 2009

Treasure: un tesoro (non troppo) nascosto... [Parte Seconda]


Ed eccoci alla seconda parte di questo post dedicato ai Treasure, magnifica software house che, nata da una costola di Konami, ha deliziato generazioni di videogamers con titoli assolutamente imperdibili, come ho avuto modo di raccontare nella prima parte.

Vi dicevo che il mio primo approccio con Treasure è avvenuto qualche anno fa, quando acquistai Gradius V al modico prezzo di 19 euro e 90 presso un supermercato non troppo lontano da casa mia.

Incoraggiato dalla splendida recensione pubblicata su Retrogamer.it , ho portato a casa questo videogame, ultimo rampollo di una saga che trova le sue origini negli anni '80, in piena era 8 bit con l'epocale Gradius.

Speed Up. Missile. Double. Laser. Option. ?.

Questa sequenza di parole è entrata nella storia dei videogiochi.
Chiunque si sia avvicinato al mondo dei videogiochi tra gli anni '80 e '90 non può non provare una certa emozione leggendole.

Io i favolosi anni '80 li ho vissuti con scarsa cognizione di causa, potendo godere solo del mitico C64 sul quale, completamente ignaro, ho potuto giocare al clone del primo Gradius, pubblicato su una di quelle famigerate cassette pirata che si trovavano in edicola a poche migliaia di lire.

Dunque questa saga entra di prepotenza nella mia vita, portando con essa tutto il mio amore per Treasure, nel lontano 2006, quando inserisco Gradius V nella mia Playstation2, dopo essere tornato da fare la spesa, un giorno qualsiasi di una settimana qualsiasi...

Il primo impatto è devastante: grafica meravigliosa, uno spazio ricco di stelle e galassie nella lontananza, pianeti la cui curvatura fa da sfondo ad epici scontri, tripudio di esplosioni, laser, devastazione cosmica cagionata da un singolo caccia interstellare noto come Vic-Viper.

Dal design tipicamente ottantiano (la carlinga ricorda quella di un F-14 Tomcat incastonata in una sovrastruttura più fururistica), il Vic-Viper è entrato radicalmente nell'immaginario collettivo di tutti gli appassionati di shumps che, due decenni fa, si godevano il blastaggio più frenetico, comodamente seduti nelle loro camerette.

Omaggiato anche dal grandioso Zone of The Enders: The 2nd Runner (Leo pilota un mecha transformer che, guardacaso, ne assume la forma, quando in assetto di volo), il Viper è stato clonato migliaia di volte, ma nessun gioco ha saputo clonarne il carisma.

Carisma che, totalmente intatto, ritroviamo nella quinta iterazione della saga di Konami, che decide di affidarne lo sviluppo proprio a quei geniacci di Treasure.

E questi non si risparmiano affatto: riescono a sviscerare completamente l'Emotion Engine e l'hardware in generale della seconda generazione di console Sony, portando sullo schermo effetti particellari da urlo, grafica nitida e ricca di poligoni, dettagli, elementi in morphing, senza perdere mai nemmeno un frame.

Un lavoro eccelso, quello di Treasure, nel regalarci, forse, il canto del cigno di questa meravigliosa saga e nel colmare in noi anche la sete di un eventuale sesto episodio.

La struttura di gioco, sempre rispettosa delle nobili origini della serie, trasuda lo stile Treasure in ogni fotogramma, lasciando il giocatore assolutamente estasiato nell'esperienza spaziale, totalmente immerso nelle battaglie, assorto completamente nell'abbattere astronavi sempre più grandi, complesse e letali.

Il gioco, poi, è accompagnato da una colonna sonora epica, incalzante, sempre a cavallo tra la space opera e la techno più martellante.

Insomma un capolavoro videoludico a 128 bit che vi consiglio caldamente di recuperare, ormai dovreste trovarlo a prezzi ridicoli (al contrario di altri titoli Treasure...)!

Un anno dopo la pubblicazione di Gradius V, avvenuta nel 2004, esce su Game Boy Advance il sequel ufficiale di Gunstar Heroes, di cui vi ho parlato nella prima parte di questo post, intitolato Gunstar Future Heroes e che ho ricevuto ieri per posta, dopo averlo acquistato dal mitico Kurenai_ del forum di Retrogamer.it.

Purtroppo il tempo per provarlo è stato pochissimo e ho potuto giocare solo il primo livello, per giungere al boss che, anche a livello facile, è sempre riuscito a sopraffarmi (di poco, mannaggia!!), però posso dire che l'atmosfera e il feeling del primo gioco, uscito taaaaaaaaaaaaanti anni fa per Megadrive, ci sono tutti e non vedo l'ora di giocarlo con la dovuta dedizione...

Bene, per adesso è tutto... spero di poter giocare presto agli altri titoli Treasure in mio possesso (Gunstar Future Heroes, appunto, Guardian Heroes e Dynamite Headdy) per poter scrivere una eventuale terza parte di questo post in progress.

Nel frattempo ringrazio tutti voi per avermi letto fino a qua!



2 commenti:

Aripug ha detto...

Bellissimo tutto l'articolo che stai dedicando alla treasure....
Gradius per ps2 sembra molto bello...
Ah..mi sono procurato una copia praticamente nuova di Ikaruga per DC....
Quelli della treasure davvero ci sanno fare....grafica spettacolare, giocabilità ottima e fluidità notevole.
UN gioco da 9/10!!!!!!
Ciao e ancora complimenti per il dettagliato articolo

Anonimo ha detto...

grande hell! ogni tuo articolo è davvero vissuto. per questo spacchi. ciao bro.