martedì 19 gennaio 2010

Come ti rovino l'atmosfera



Il salto dalle mie prime console da gioco ad un pc vero e proprio fu un processo lungo, sofferto e segnò uno stacco netto nei primordi della mia storia personale di videogiocatore.

Dall'Atari 2600 e le sue sei cartucce che ormai conoscevo a memoria, al C-64 per poi passare, dopo aver trascorso anni ed anni ad implorare mio padre di darmene uno, magari di quelli vecchi che non usava più in ufficio: fu così che divenni un utente 100% PC.


Se poi penso alla prima scheda SoundBlaster e alla prima coppia di altoparlanti per desktop, ecco che i ricordi cominciano a correre impazziti, quasi tirando giù una lacrimuccia di nostalgia.

Ricordo come fosse ieri il salto da un PC che emetteva strani rutti e peti metallici (il pensiero degli agghiaccianti effetti sonori di Ghostbusters 2 mi perseguita ancora...) da un minuscolo speaker ad uno con una scheda audio che riproduceva musica e parlato digitale come niente fosse.

Il primo gioco che provai con la nuova scheda sonora fu Mortal Kombat 2, qualcosa come 8 o 10 floppy disk da 1.44mb generosamente copiatimi da un compagno di scuola più grande, dopo averlo inseguito ed implorato per settimane!

Che bei ricordi gli smanettamenti con ARJ e DJOIN / DSPLIT sul caro vecchio MsDos...

Appena avviato, il sanguinoso picchiaduro della Midway cominciò a suonare esattamente come alla sala giochi, immergendomi nel gioco e scatenando le proteste dei miei per il volume troppo alto.

Poco tempo dopo, mi scompisciai alle battute di Sam & Max Hit The Road, uno primi giochi doppiati interamente in italiano in cui mi sono imbattuto.

Negli anni il numero di giochi che parlano la nostra lingua sono aumentati a dismisura, non sempre con un buon risultato però.
E dire che l'Italia può vantare i doppiatori migliori del mondo...

Certi giochi "sfoggiavano" un parlato italiano che si può definire imbarazzante, se non proprio osceno!!! Ad esempio ricordo una simulazione spaziale dei DiD, ovvero Inferno, gioco che comprai anni fa in un cestone per circa ventimilalire e che ritengo sia stato il peggior acquisto videoludico che abbia mai fatto.
A parte il gioco in se che risulta piuttosto ostico ed incomprensibile, la "parte del leone" la fa il doppiaggio, assolutamente amatoriale, con tanto di inflessione dialettale (romanesco in questo caso) e di una recitazione che fa accapponare la pelle.

Un altro esempio era Syndicate Wars, il cui doppiaggio, pur essendo migliore di Inferno, si assestava su un livello qualitativo medio basso.

Con il passare del tempo, però, ci sono stati dei miglioramenti: il doppiaggio di Soul Reaver nelle sue versioni PsOne e PC era qualcosa di portentoso.
Un plauso agli attori che hanno interpretato i vari personaggi del titolo di Crystal Dynamics e sono riusciti a rendere alla perfezione l'atmosfera gotica, maestosa e ricca di epicità del gioco in questione.

Tuttavia, la media dei giochi pubblicati con il parlato in italiano, denotavano sempre qualità altalenante del doppiaggio, come, ad esempio, Gabriel Knight 2: The Beast Within.
Un gioco che, come la tradizione volle per alcuni anni, era interpretato da attori in carne ed ossa digitalizzati: sia la recitazione che il parlato nella nostra lingua mostravano luci ed ombre, momenti interessanti seguiti da scene permeate da un'amatorialità che guastava, purtroppo l'atmosfera. E dire che la trama del gioco è piuttosto solida e convincente.

Nel cinema spiccavano le interpretazioni dei nostri doppiatori: ho visto Pulp Fiction sia in lingua originale che in italiano e continuo a preferire la seconda, grazie anche alla magistrale interpretazione di Luca Ward.
Lo stesso Ward, in seguito, darà la voce ad uno degli agenti segreti più amati dai videogamers di tutto il mondo, ovvero Sam Fisher, protagonista della saga di Splinter Cell. Nel primo titolo non ho apprezzato a pieno la sua performance: spesso l'ho trovato un pò "sopra le righe", un pò troppo spavaldo, un pò troppo artefatto. Era come se l'attore, nel doppiare un videogame, non avesse dato troppa importanza alla caratterizzazione del personaggio... "tanto è solo un giochetto", mi viene quasi da pensare, salvo poi notare un notevole miglioramento nei capitoli successivi.

Arrivando ad oggi, in questa brevissima disamina sul doppiaggio in italiano dei videogiochi, noto ancora molte pecche anche in giochi che comunque stanno sopra la media anche per il parlato.
Mi riferisco, soprattutto a Bioshock e Mass Effect che, a mio avviso, vantano un ottimo doppiaggio anche se, ogni tanto, soprattutto i personaggi secondari, risultano ancora troppo "recitati", interpretati senza anima, senza passione, forse.

Un gioco che invece è minato da un doppiaggio veramente osceno è Clive Barker's Jericho. La qualità della "recitazione" è così infima che viene subito voglia di settare la lingua inglese nella 360 per non sentirla più!

Vorrei, infine, spezzare una lancia a favore di Mirror's Edge. Pur non apprezzando particolarmente Asia Argento, non ho trovato il doppiaggio di questo gioco tanto terribile quanto si dice spesso in giro per la rete. Certo anche qua troviamo luci ed ombre, ma il parlato risulta comunque godibile, sempre meglio di quello di Dead Space. Brrr!

Come ultime note di... colore, devo dire di aver apprezzato la mancata localizzazione di Orange Box su Xbox360. L'audio italiano di Half Life 2 era, a dir poco, un'immane schifezza! Sembrava quasi che i doppiatori non fossero nemmeno italiani!

Ancora oggi, comunque, la lingua originale, nei videogiochi, resta insuperata. Tranne qualche sporadico caso, infatti, il doppiaggio italiano non rende giustizia alla controparte originale.
Un piccolo esempio è StarCraft: lo giocai per la prima volta in lingua inglese e apprezzai tantissimo le mille sfumature nelle voci dei vari personaggi ed unità. Adoravo come gli SCV rispondevano agli ordini o come gli Space Marines confermavano di essere pronti alla battaglia.
La versione italiana non è male, assolutamente, però non regge il confronto.

Credo che lo stesso possa dirsi, nel genere JRpg: il parlato giapponese è sempre più espressivo, drammatico e profondo di quello inglese. Ho provato Odin's Sphere settando entrambi le lingue: quella del Sol Levante resta la mia preferita!

Il mio auspicio è che anche in Italia si cominci a dare il giusto valore all'arte videoludica, che le software house decidano di investire seriamente nel doppiaggio e che, soprattutto, chi si occupa di questo mestiere, prenda coscienza che anche la narrazione di un videogioco può avere la stessa dignità di quella di un film e che i personaggi possono averne la profondità, lo spessore. Una prova è l'aumentare di "voci famose" nelle versioni in lingua originale (ad esempio Haley Joel Osment doppia Sora in Kingdom Hearts).

11 commenti:

Unknown ha detto...

Ricordo ancora i giochi che sfruttavano l' altoparlante che emette i beep per la diagnostica della scheda madre..ke nostalgia!!!!

Unknown ha detto...

Hell , a proposito , hai mai giocato Clive Barker's Undyng?? Io ho trovato spettacolare questo titolo ai suoi tempi..mi hai fatto venir voglia di giocare ai primi titoloni per pc..ricordo ancora le nottate ad half life : )

Boh ha detto...

Anche io ci ho passato parecchio tempo su Half Life! Giocone!

Di Undying ho solo letto qualcosa in giro... ora mi documento meglio! Grazie per la dritta!

Anonimo ha detto...

Un mio amico laureando come traduttore ed interprete però, sostiene che, per quanto curato, il doppiaggio italiano avrà sempre dei limiti nei confronti dell'inglese.
Non tanto per un cattivo lavoro, quanto più per una ragione di lingua:l'inglese è molto più spedito e può dire cose strutturalmente più complesse utilizzando meno parole dell'italiano che rimane(da un lato fortunatamente)ancorato a formulazioni più lunghe ed eleganti.
L'ambiguità di molte parole anglossassoni, può rendere un discorso decisamente più sottinteso e sfumato della controparte italiana dove, per ragioni di tempi, si è spesso costretti a tagliare qualcosa in sede di doppiaggio.
Ciò non toglie che, effetivamente, in campo videoludico si abbisogni di maggiore cura per le localizzazioni.

Fattanz

Boh ha detto...

Fattanz in effetti è proprio come dici tu. Però il mio ragionamento era soprattutto sulla qualità della recitazione...

SCIUSCIA ha detto...

Tralascio di scrivere le venti righe che vorrei sui sentimenti che mi suscita il ricordo di MK2, e dico solo due cose, pensando a Starfcraft in lingua che anche io giocai:

"Rock 'n'n Roooll!"

"For Adun!"

"My life for Aiur."

Domanda: "En Taro Adun" era tradotto come "In onore di Adun"?! Sai che schifo!

Unknown ha detto...

Si guarda ti consiglio di giocaterlo perkè merita seriamente!!!

SCIUSCIA ha detto...

In italiano?! Nono.

Aripug ha detto...

Hell, bellissimo questo articolo!!!!
E' verissimo....quanti ricordi con gli amici...la sound blaster 16....pareva di essere dei professionisti dell'audio a possedere quella scheda...per poi passare alla prima scheda 3d per usare resident evil su pc....ahhhhhhhhhhh
Che ricordi......il tempo passa....ma i ricordi rimangono :)
Ciao mitico

Anonimo ha detto...

.. ricordo lo stupore quando dei giochi che "parlavano"! XD
E' vero, in Jerico è osceno il doppiaggio. E se l'avete giocato tutto sentirete che nell'ultimo livello il doppiaggio è COMPLETAMENTE diverso. altri doppiatori. ma come cazz.. mhà?!

addre_91 ha detto...

Ottima panoramica di come si è evoluto il mondo informatico!

Ottimo blog, mi aggiungo ai lettori fissi, passa da me se vuoi!