domenica 6 giugno 2010

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Tanti anni fa, c'era un giovane HellCiccio che conosceva quasi esclusivamente il mondo PC.

Poi arrivò Internet e, con esso, si aprì un mondo: MAME, emulazione, ZSnes! Finalmente poter giocare ai videogiochi che avevo sempre sognato!
Certo l'idea stessa di pirateria e tutto quel che ne consegue era l'ultimo dei miei pensieri, a quei tempi, desideroso come ero di poter giocare a casa con tutti quei titoli che trovavo alla sala giochi del mio paese.

Ho vissuto quel periodo con tanta e tale spensieratezza che la progressiva sparizione dei cabinati Arcade in favore di più fruttuose macchinette-mangia-soldi tipo Slot-machines, non colpì più di tanto.



Che fesso! Ancora oggi il mondo Arcade per me è quasi sconosciuto. Leggo in giro sui forum gli interventi di esperti, le recensioni di vecchie glorie, guardo le foto di amatori che ancora oggi collezionano e addirittura restaurano i cabinati e sento di aver perso una buona parte di storia del videogioco.

Andavo avanti collezionando megabytes su megabytes di titoli da provare sui vari Emulatori esistenti: adoravo il Neo-Geo, macchina dei sogni che costava un vero sproposito ed era impossibile da reperire dalle mie parti. Ma alla sala giochi Metal Slug, Street Hoop, Shock Troopers o Top Hunters erano i titoli più gettonati, quelli per cui dovevi fare la fila per poterci spendere qualche moneta...

Vederli esplodere sullo schermo del computer di casa era una sensazione fantastica: poter giocare gratis a quei titoli che nemmeno riuscivo ad avvicinare in sala, dato che ci ronzavano attorno quelli più grandi... Era una figata.

Poi scoprii l'emulatore ZSnes, che faceva girare buona parte dei giochi del Super Nintendo.
Tra i tanti titoli provati, ce n'è uno che mi rimarrà nel cuore per sempre: Chrono Trigger. Lo giocai senza cognizione di causa. Senza rendermi conto minimamente dell'importanza e del valore di questo titolo. Eppure lo adorai. Ne seguii la trama, pur distrattamente in certi punti, lo giocai fino in fondo, rimasi commosso dal finale, almeno credo.
E' passato così tanto tempo che ho dimenticato molte cose, prova della grande superficialità con cui lo avevo giocato.

Che fesso!

Certo, ero un ragazzino, ma quante cose mi son perso... e non solo in ambito videoludico (ma questa è un'altra storia!).

Mi sono ripromesso di recuperarlo originale Chrono Trigger, prima o poi. Preferibilmente su SNES, piuttosto che il remake su NDS...

Al di là delle considerazioni etico-morali inerenti il mondo dell'emulazione, una cosa buona posso dire che ne è venuta fuori: un grande amore per il genere Jrpg, vivo oggi più che mai.

Vedo, nei vari forum, personaggi mitici mostrare con orgoglio le proprie collezioni di uber-limited edition, praticamente di ogni titolo esistente. Non nascondo una certa invidia... però alla fine a me interessa il gioco, la storia, i personaggi, il battle-system, dunque mi accontento di avere il gioco, punto.

Soprattutto su Ps2, ne ho diversi e di vari sottogeneri: dai tattici come Soul Nomad, ai tradizionali come Grandia II, passando per i vari Shin Megami Tensei, serie che adoro (il mio preferito è lo "spin off" Persona 3: FES).

Qualche chicca posso dire con orgoglio di averla, come Vagrant Story per PsOne e Tales of Symphonia per Nintendo GameCube, ma sono veramente un dilettante, rispetto a molti altri appassionati.

Adoro le atmosfere sognanti, l'aria da Anime giapponese (altra cosa che amo, assieme ai manga, si era capito?), ma anche i ritmi di gioco più riflessivi, mi fanno ridere le stravaganti perle di humor giappico e mi piace molto ritrovare alcuni topoi ben precisi, ripresi da vari giochi (aeronavi, tema dell'amicizia, magia/natura/tecnologia) ed affrontati in modi a volte differenti, a volte identici, ma che contribuiscono a definire una certa "forma" o stuttura tipica, appunto, del genere.

Forse in questo mi sento più vicino agli orientali che agli occidentali e pertanto non condivido certe critiche mosse alla "ripetitività" dei Jrpg.
Trovo, anzi, affascinante la presenza di alcune "regole" stilistiche (un pò come avveniva per il teatro greco, se mi fate passare il paragone) e come queste a volte vengano del tutto stravolte (vedi appunto Persona), ridefinendo anche il genere.

Pur non disprezzando affatto i giochi di ruolo alla occidentale (l'ultimo che ho finito è stato Mass Effect che ho gradito tantissimo), mi rispecchio di più nella controparte Jap e, infatti, tutti i miei recenti acquisti vanno in quella direzione.
Molto spesso mi ritrovo a setacciare tutti gli usati del GameStop che ahimè è giunto pure dalle mie parti. L'ultima volta, la settimana scorsa, ci ho recuperato un bel Wild Arms 4!

E così, alla fine, forse, non sarà stato un bene aver "peccato" di emulazione?

2 commenti:

Aripug ha detto...

L'emulazione è stato il mezzo che ti ha fatto conoscere un bel mondo e che ora, grazie all'età e magari a qualche spicciolo in più, seguirai comprando i titoli originali e godendoteli a modo come è giusto che sia.....quindi non vedo che male ci sia ;)

Anonimo ha detto...

Internet prima dell'adsl era emulatori.