venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale a tutti voi



Direttamente dal salotto della famiglia degli HellCicci, tanti auguri di Buon Natale da me, Laura e, ancora dalla pancia della sua mamma, dalla nostra Penelope!

In attesa dei prossimi round di Man Vs. Backlog, auguro a tutti voi Buone Feste e un sereno e felice nuovo anno.

Che il 2016 sia un anno speciale per tutti quanti!


domenica 29 novembre 2015

Man Vs. Backlog: God Hand - Round 2

Mi scuso per la pessima qualità della foto...

Fuori i secondi! Inizia il secondo round del primo match di Man Vs. Backlog, in cui si scontrano God Hand e HellCiccio!
Nel round precedente, abbiamo lasciato i due contendenti ai primi scambi, in cui si sono studiati a vicenda... ma ecco che arrivano i primi affondi!

* * *

Più procedo in God Hand, più mi rendo conto di quanto questo titolo rappresenti una dichiarazione d'amore ai picchiaduro a scorrimento degli anni d'oro, in cui Capcom si era affermata grazie a titoli quali Final Fight, Cadillac & Dinosaurs e tutta una serie di altre pietre miliari che non citiamo per motivi di brevità: tra le donnine in abiti succinti dotate di frusta e i nemici alti e armati di pugnali che somigliano tantissimo a Hollywood di Final Fight...

Questo titolo lo vedrei benissimo in un cabinato a gettoni, con tutta la sua verve umoristica e i rimandi agli anni '90... in questo Clover è stata davvero eccezionale nel richiamare alla mente un genere ormai quasi del tutto abbandonato dai giocatori odierni.

Dopo aver sconfitto Elvis, ho affrontato il terzo quadro, soffermandomi anche a combattere i primi scontri nell'arena, quella accessibile dalla zona del negozio e del Casinò, in cui puoi sconfiggere avversari man mano più forti e guadagnare denaro extra da spendere per i potenziamenti. Dopo una sfida a tempo che la volta precedente non riuscivo a vincere, superata grazie alle nuove mosse, ho affrontato il quinto match, molto duro poiché i due avversari, un panzone e un thug alto e coriaceo, avevano il vantaggio di combattere contro un Gene senza roulette e con gli HP dimezzati. Finora è stato lo scontro più duro, ma dopo quasi una decina di tentativi, abbiamo portato a casa anche questa vittoria.

Ho migliorato ancora la combo, introducendo calci e ginocchiate e adesso ho qualche difficoltà in meno negli scontri con i demoni, anche se in God Hand non puoi mai abbassare la guardia, dato che anche gli avversari di base, se lasciati agire, sono capaci di farti molto male.

Nel secondo quadro, abbiamo assistito a un altro flashback che racconta l'incontro fra Gene e Olivia e come il primo, per difendere la fanciulla da un gruppo di tre thug, ci abbia rimesso il braccio.

Questo dinamico trio è il mid-boss del secondo stage. Dopo aver affrontato alcune situazioni davvero toste, come un doppio braccio meccanico e un ponte da attraversare di corsa schivando le frecce sparate da tre aggeggi infernali, ci ritroviamo a combattere proprio con i tre responsabili dell'aggressione a Gene. Questa volta, però, il Godhand è dalla nostra parte e, dopo un tre-quattro tentativi andati a vuoto a causa del secondo avversario armato di boomerang (lo stesso usato per mozzare il braccio di Gene), che fra lanci e spazzate risulta forse il più ostico dei tre, finalmente abbiamo avuto la meglio.

Il primo nemico del trio è un bestione con tanto di elmo e corna, armato di una sorta di guanti chiodati, molto forte se lasciato agire, ma anche molto lento. Dopo aver capito come evitare gli attacchi più potenti, soprattutto l'onda d'urto, metterlo a tacere non è stata una grande sfida.

Cobra Twist anyone?
Il secondo avversario, invece, è uno spilungone armato di boomerang, molto veloce e subdolo, capace di farti cadere con una spazzata o lanciarti addosso la sua letale arma. Anche qui, una volta stordito è possibile eseguire una mossa speciale, in questo caso una presa del cobra che, a seguito di un'animazione un po' ambigua e un'impagabile espressione dell'avversario, ci consente di fare molto ma molto danno.

La terza nemica è una sorta di mistress sadomaso/demonessa armata di frusta, molto veloce e potente, che deve essere abbattuta soprattutto con roulette e godhand carico, altrimenti sarà capace di stenderci in un paio di mosse. 

Eh sì, Gene quando vuole è un vero gentleman
Foto tratta da Destructoid
Una volta stordita, potremo... ehm sculacciarla e toglierle molti punti vita... una mossa non esattamente politically correct, ma esilarante nel suo effetto comico.

Alla conclusione del quadro, che ci ha visti anche impegnati in un piccolissimo puzzle molto elementare (sposta la roccia sulla piattaforma a pressione per aprire la porta), ci ritroviamo di nuovo alle prese con Elvis, il primo dei quattro Devas che rappresentano gli antagonisti di Gene. Ancora una volta, Smoking Roll ci accompagna mentre affrontiamo il panzuto demone all'interno di un cimitero al chiaro di luna piena.

Dopo aver eliminato due scagnozzi armati di pugnali, ci troveremo con tutta probabilità Elvis alle spalle, che cercherà di coglierci alla sprovvista. I suoi attacchi sono più potenti del primo scontro e, stavolta, potrà anche gettare un forte soffio infuocato dal sigaro.

Anche stavolta, dopo qualche sconfitta, sono riuscito ad avere la meglio sul cicciobombo per la seconda volta e, al termine del quadro, una scenetta ci fa intendere che è giunto il momento di Shannon, la seconda e provocante Devas... tanto che terzo quadro è intitolato in modo inequivocabile "Divertimento per adulti".
Shannon ci attende... e io le scatto una foto pessima

Dopo aver potenziato TP (la barra che serve a caricare il Godhand) e gli HP, ho salvato e concluso anche questo round.

* * *

Il gong richiama gli avversari ai rispettivi angoli, notiamo un HellCiccio molto provato. Ha incassato molti colpi e, dopo un momento di tensione in cui sembrava che stesse per cadere al tappeto, lo sfidante si è rialzato e ha concluso degnamente il round.

In questo momento vediamo una situazione di equilibrio, entrambi i contendenti incassano e mettono a segno colpi su colpi.



Siamo veramente curiosi di sapere come andrà a finire, ma per questo dovrete attendere il terzo round.

Alla prossima!

martedì 24 novembre 2015

Man Vs. Backlog: God Hand - Round 1

Immagine tratta da Wikia

Benvenuti signore e signori all'epico scontro fra un uomo e il suo backlog!

All'angolo del campione abbiamo God Hand, capolavoro del leggendario Clover Studio, sotto la direzione di Shinji Mikami ed edito da Capcom nel 2006.
Qualsiasi presentazione di questa gemma grezza sarebbe superflua, si tratta di un gioco d'azione tutto incentrato sui combattimenti all'arma bianca fra uno strambo e spavaldo lottatore marziale di nome Gene e una combriccola di demoni mica da ridere. Dalla sua, il buon Gene ha disposizione il Godhand, ossia un braccio dai poteri divini impiantatogli dopo aver perso l'arto originale durante uno scontro. Accompagnato dalla bella Olivia, Gene si farà strada a suon di cazzotti fra orde di teppisti e demoni fino a... ma questo lo lasciamo a voi signore e signori, perché se non l'avete ancora giocato, correte a farlo!

Nell'angolo dello sfidante, abbiamo il diversamente giovane HellCiccio, che ha deciso di suicidarsi, di inaugurare questa rubrica con un titolo a dir poco leggendario.
Il trentaquattrenne, dopo aver deciso di giocare a tutti i giochi in arretrato della sua collezione, ha ben pensato di iniziare da una piattaforma di cui possiede una collezione corposa e nutrita, ossia la Playstation 2. Ma sentiamo le sue (ultime?) dichiarazioni prima del dream-match.

"Ho scelto God Hand perché è un gioco che ho dovuto abbandonare per cause di forza maggiore e che associo ai bei tempi del Retroforum, dove si disquisiva di cultura videoludica e dove ho incontrato molti amici con cui ancora oggi mi tengo in contatto. God Hand rappresenta anche uno di quei giochi che, sotto l'apparenza fin troppo semplice e grezza, nasconde una vera e propria perla da riscoprire e amare, un gioco basato principalmente sul gameplay frenetico e sull'ironia parodistica che non posso che consigliare a tutti gli amanti di una certa filosofia di gioco incentrata sull'azione".

Infatti, in God Hand si passa la maggior parte del tempo a menar le mani... proprio come sta per avvenire fra i due contendenti... dunque let's fight!

* * *

Ho iniziato a giocare a God Hand domenica scorsa, dopo aver scritto la preview di questa nuova rubrica.
Il primo impatto è stato quantomeno bizzarro: vieni gettato immediatamente nella mischia, in pratica il gioco non ti presenta niente, se non un brevissimo siparietto introduttivo fra Gene e Olivia. Se non leggi di tua volontà i vari suggerimenti sparsi per la mappa, in pratica devi cavartela da te.
Gene e il suo GODHAND
Immagine tratta da hardcoregaming101

E in effetti, già ai primi scontri con dei punk che sembrano usciti da Hokuto no Ken, ho cominciato subito a prendere qualche bella mazzata sui denti, ma poi ho cominciato a familiarizzare con il sistema di combattimento, iniziando a ricercare le combo, a schivare gli attacchi con l'analogico destro (qui Gene risulta un po' troppo scattante, forse) e intuire cosa fare e cosa non fare quando l'avversario va in parata (ho capito dopo che ci stanno le mosse per rompere la difesa)... se attacchi con colpi normali, rischi di subire danni ingenti.

Dopo aver cominciato a mazzuolare di brutto i poveri malcapitati, mi sono ritrovato al primo demone che, naturalmente mi ha fatto il popo' a strisce in pochissimi istanti, dato che avevo sprecato le roulette e il godhand in modalità "oh-guarda-che-figo-quando-scateni-il-godhand" e "figata-il-rompipalle!!".

All'inizio credevo che i demoni apparissero quando il nemico si incazza e la testa inizia a diventare rossa, ma a quanto pare la cosa è piuttosto random, il che invita il giocatore a non sprecare le super mosse e a combattere con un minimo di criterio, andando oltre l'apparente button-smasher delle combo.

Nella prima sessione di gioco, ho iniziato un po' a esplorare il casinò e a comprare i primi potenziamenti per Gene e devo dire che mi sono divertito molto a sperimentare le varie possibilità contro i diversi tipi di avversario: dagli oggetti contundenti alle tettoie di legno da far cascare sulla testa dei nemici, dalle reazioni di contrattacco (quando spunta il cerchio da premere tipo QTE) alle suplex...

Una cosa davvero carina sono le sfide proposte da una specie di demonietto dalle sembianze femminili, che ricorda vagamente Morrigan di Darkstalkers... e il citazionismo capcomiano non si ferma qui, dato che la seconda sfida consiste nel distruggere un'automobile entro il tempo limite come in Street Fighter 2!

Ho concluso la sessione dopo lo stage in cui assistiamo all'attacco del terribile Chihuahua velenoso, una delle tante trovate che rendono God Hand un titolo bizzarro ma dannatamente esilarante.

Nel frattempo abbiamo cominciato a delineare un po' la storia, con il primo flashback dell'aggressione subita da Gene, che gli è costata il braccio e abbiamo visto i cattivi di turno, soprattutto Elvis, una specie di incrocio fra un boss malavitoso sudamericano e un monaco orientale sotto steroidi che, guarda caso, sarà proprio il primo boss del gioco.

Stasera ho fatto un'altra sessione, un po' più breve, nella quale ho cominciato a modificare un po' le tecniche delle combo per aumentare il danno inflitto, nella speranza di diventare un po' più forte...

Ho giocato un po' al casinò e, grazie alle vincite a Blackjack e al Videopoker ho potuto comprare qualche altra tecnica.

E così mi sono imbattuto nel primo mid-boss, composto da una coppia di punk gay con tanto di perizoma e piume di struzzo che ho faticato un attimo a mandare al tappeto. Le loro mosse erano davvero forti (e non mancavano ammiccanti colpi di natica), ma alla fine ho avuto la meglio grazie alle nuove combo sbloccate.

Andando avanti, dopo un piccolo enigma neanche poi così difficile (occorreva trovare tre croci per aprire una porta), finalmente giungo allo scontro con Elvis.

Elvis in tutto il suo splendore (?)
Immagine tratta da devils-lair.org
Al suono di Smoking Roll, una canzoncina ridicola ma difficile da togliere dalla testa, con un cantante che fa il verso a Elvis Presley, dopo qualche tentativo fallito, ho mandato giù anche questo grosso cinghiale dall'abito bianco. I suoi attacchi sanno essere davvero devastanti: a parte i tradizionali pugni in sequenza, Elvis si lancia contro Gene con una specie di testata in avvitamento o si scaglia al suolo dopo un salto molto potente, arrecando un pesante danno d'area o, ancora, dopo aver soffiato una nuvola di fumo dal suo inseparabile sigaro, comincia a menarti il più forte possibile approfittando del temporaneo accecamento.

E così, con 17 morti all'attivo, 0 civili uccisi e un bel po' di soldi raggranellati, ho concluso il primo quadro, ho comprato una sfera aggiuntiva per la roulette (selezionandola puoi eseguire dei potenti attacchi che consumano 1, 2 o addirittura 3 sfere) e aumentato un po' i punti vita.

Molto soddisfatto dalla sessione di gioco, ho salvato e concluso per sopraggiunta stanchezza (giornata/settimana pesantina).


* * *

E così si conclude il primo round, al suono inesorabile del gong.

Dopo essersi studiati e aver sferrato qualche colpo, i due sfidanti si avvicinano ai rispettivi angoli, mentre i secondi sopraggiungono con spugne e secchi.

Al momento è difficile fare un pronostico: avrà la meglio God Hand che tornerà trionfante sul suo scaffale, ai vertici della classifica del backlog, come vincitore imbattuto per la seconda volta?
O lo sfidante metterà a segno la sua prima vittoria in questa incredibile scalata?

Lo scopriremo solo nei prossimi round di Man Vs. Backlog: God Hand!

Per ora è tutto, a voi la linea e hasta la vista, baby!




domenica 22 novembre 2015

Welcome to Man Vs. Backlog!



Ebbene sì, come annunciato nel post precedente, oggi inauguro una nuova rubrica, ossia Man Vs. Backlog!

Di cosa si tratta? Dell'ennesima rubrica iniziata e mai portata avanti? Probabilmente!

In sostanza, ho deciso di sfoltire un po' il mio corposo backlog videoludico, non solo perché è in arrivo una bimba e quindi si sta in spending review ma anche e soprattutto perché è da un po' che ho una certa voglia di godermi quanto accumulato negli anni a suon di acquisti compulsivi di vario genere.

Man mano che sceglierò un titolo e che, mi auguro, lo porterò a termine, racconterò la mia esperienza, trattando il gioco come se fosse uscito adesso e come se non ne sapessi proprio nulla a riguardo (e il più delle volte sarà davvero così).

Mi sono preso un po' di tempo per decidere il primo gioco di questa rubrica. Dopo aver ponderato varie opzioni, mi sono affidato a una scelta "di pancia" e quindi, ecco a voi la preview di Man Vs. Backlog episode 1!!!

***

Il primo titolo protagonista di questa nuova rubrica è nientepopodimeno che God Hand, immenso titolo action per Playstation 2 targato Clover Studio e datato 2006, che vanta la presenza del leggendario Shinji "Resident Evil" Mikami.

Perché ho scelto questo titolo in particolare? Innanzitutto per una questione "personale", dato che, quando lo comprai usato a 15 euro qualche mese dopo la sua uscita (dalle mie parti non fu esattamente un campione di incassi), iniziai a giocarlo immediatamente, dopo essere stato letteralmente rapito dalla preview apparsa su Playstation Magazine (comprato in aeroporto mentre aspettavo il volo per Milano per andare a trovare mio cognato assieme alla mia futura moglie) e ansioso di mettere le mani sul gioco che voleva essere una sorta di Kenshiro parodistico.

Purtroppo, a causa di un salvataggio corrotto, decisi di mettere da parte God Hand e di riprenderlo a data da destinarsi... cosa che poi non è più avvenuta per varie ragioni, dal trasloco a casa nuova, all'accumulo di altri titoli e via discorrendo fino ad arrivare a oggi, penultima domenica di novembre di quasi dieci anni dopo, primo giorno in cui si comincia ad avvertire davvero la fine di un autunno che è parso più un prolungamento dell'estate... quando mi sono deciso a ripristinare la postazione retrogaming nel mio nuovo studio e dare inizio a questa rubrica.

Stasera sono riuscito a giocarmi le prime quattro fasi del primo quadro, a potenziare un po' Gene e a farmi due risate con le stramberie di cui God Hand è veramente ricco. Tra un demone da prendere a calci nel sedere e un chihuahua velenoso, la partita di oggi è stata davvero divertente e impegnativa. Ma di tutto questo avrò modo di parlare nel primo episodio di Man Vs. Backlog!

Prima di salutarvi e darvi appuntamento al prossimo post, vi segnalo che la meravigliosa soundtrack di God Hand è stata trattata nell'episodio 005 SAVE di Radiogame, l'ultimo della prima stagione, che vi invito ad ascoltare per via dei suoi interessanti e ricchissimi contenuti,

Stay tuned and don't understimate the power of the God Hand!





mercoledì 18 novembre 2015

Another (?) Winter



Uno dei temi ricorrenti di questo è blog è il passare inesorabile del tempo.
D'altronde My Games Corner nasce come un piccolo diario sulla nostalgia videoludica e, in questi anni, ho condiviso con voi, forse tediandovi, vari momenti feels e alcune riflessioni sul mondo del videogioco, dal retrogaming al gioco odierno, con un occhio di riguardo verso il passato e su come questo medium ha influenzato la mia o, oserei dire, la nostra adolescenza...

Tempo fa, qualcuno di voi ha commentato il blog definendolo una memory lane e, in effetti, molto spesso le mie elucubrazioni partono proprio da traiettorie di pensiero, appunto, che attraversano gli anni e riportano dalle sabbie del tempo memorie perdute e, spesso sepolte dalla versione adulta di me medesimo...

Siamo alla fine dell'autunno del 2015, fra poco inizierà un nuovo inverno che ancora non annuncia il suo arrivo. Grazie alle giornate tutto sommato miti, ho ripreso un'attività che amavo molto, ovvero fare delle lunghe passeggiate ascoltando della musica con il mio fedele lettore MP4 che ormai mi tiene compagnia da quasi 10 anni...

Tre volte a settimana cammino a passo svelto per oltre 6 km, come allenamento per dimagrire (quando avrò raggiunto un dato peso inizierò proprio a correre), dato che voglio che la mia piccolina che arriverà alle porte del nuovo anno abbia un papà in forma.
A tenermi compagnia durante queste passeggiate Radiogame, di cui sono un grandissimo fan, come ormai sapete bene e che mi manca moltissimo.

In questi giorni si lavora tanto e il tempo da dedicare alle passioni è sempre pochissimo, tra una fugace partita a The Witcher 3 (a cui voglio dedicare un post come si deve appena sarà possibile), una campagna di conquista mondiale a Civilization V, mi sono ritrovato un po' a riflettere su quanto mi mancano le sessioni di gioco intense di qualche tempo fa.

Mi accorgo anche che da un bel po' di tempo, la mia smania per gli acquisti compulsivi si è quasi del tutto esaurita... Capita spesso di passare davanti ai negozi che trattano videogiochi e andare avanti, presi da altre necessità, come gli acquisti in vista dell'arrivo della nostra bambina o delle tante altre incombenze tipiche dell'età adulta.

Però, proprio ieri sera, stavo a rimuginare su quanta roba ho accumulato negli anni... giochi il cui completamento totale richiederebbe forse più tempo di quello che mai avrò... eppure adesso che ho quasi del tutto sistemato casa, sorge in me il desiderio di allestire una buona postazione e di cominciare a sfoltirlo un po' questo backlog... e chissà dedicare a questa cosa una serie di post a tema, il titolo ce l'ho già: Man Vs. Backlog!

Ma di questo, magari ne riparliamo un'altra volta.

Durante le mie passeggiate, tra le fantastiche musiche selezionate da Mario Morandi e i luoghi che ospitavano sale giochi e negozi ormai appartenenti alla sfera dei ricordi, scopro e riscopro emozioni incredibili e il desiderio di tornare a visitare quei luoghi altri, quei mondi alternativi che sono stato per tanto tempo rifugio, teatro di avventure e molto di più.

Vorrei tanto riprendere a scrivere con quel ritmo che ha contraddistinto i primi anni di esistenza di questo blog... rileggere i vostri commenti così positivi e incoraggianti fa bene al cuore.

So che molti di voi vivono una situazione simile alla mia, eternamente divisi fra il devo e il vorrei... ma come riuscire a equilibrare il tutto? 

A ingigantire questa situazione, c'è anche il fatto che ormai tutti gli amici di infanzia, tutte le persone di cui vi ho parlato nel corso di questi anni, con cui ho condiviso la mia crescita personale e l'amore per i videogame, tutti loro ormai vivono lontano, fuori dalla Sicilia o addirittura dall'Italia. L'ultimo ad andare via è il mio amico fraterno Riccardo, che si trasferirà a breve per lavoro.

Passeggiare per le vie del mio paese, rivivere ricordi intensi e sapere che le persone con cui sono cresciute sono lontane, che per rivederle tutte bisogna aspettare le feste o programmare per tanto tempo... tutto questo fa male, anche se fa parte del gioco, del crescere, del diventare grandi.

Eppure, mentre scrivo queste righe, di diventare grande proprio non mi va, non stasera.

È come se la vita stesse prendendo la rincorsa per il grande cambiamento che mi aspetta e, anche se sono felicissimo di quello che sto realizzando, la sensazione di perdere per strada qualcosa è sempre presente e angosciante.

Un po' della magia è andata per sempre e, sebbene sia fisiologico e naturale, una parte di me fatica molto ad accettarlo, quella parte di me che a 34 anni con figlia in arrivo vorrebbe ancora essere un temibile pirata...

E allora che dire? Che pensare? Forse ritagliare un po' di tempo per immergersi nuovamente nel videogioco potrebbe essere d'aiuto? Non saprei, ma voglio scoprirlo. Spero che vorrete farmi compagnia... nel frattempo dico a voi e a me stesso see you space cowboy...


venerdì 4 settembre 2015

Lettera aperta a Disney


Desidero condividere con voi il sentitissimo post di Edoardo Ullo su Ilvideogioco.com, una lettera aperta scritta con il cuore e destinata a Disney, affinché assecondi il desiderio di Ron Gilbert di tornare a lavorare sul nostro mito assoluto, ossia Monkey Island.

Leggetela, condividetela, spargete la voce! Chissà se la casa di Topolino arriverà a leggere tutto ciò!

Noi vogliamo crederci e sperare! :)



giovedì 9 luglio 2015

Era mio padre

Fonte: lovethispic.com

Nove anni fa, in un freddo pomeriggio di fine novembre, diedi l'ultimo saluto a mio padre, colpito da una grave e debilitante malattia, che ci lasciò il giorno prima della mia seduta di laurea.

Se ne andava l'uomo a cui dovevo la mia vita, la mia passione per i computer, la persona a cui non ho mai voluto somigliare, con cui ho litigato più spesso di quanto vorrei ammettere, il padre che non avevo mai capito e che, forse non aveva mai capito me.

Oggi mi guardo indietro, osservo il mio cammino e non posso fare a meno di sorridere pensando a quante volte ho ripercorso le sue orme, a quanto io gli somigli per testardaggine e voglia di farcela da solo, per la visione del mondo e di questa amara/dolce terra che sia lui che io abbiamo sempre amato e odiato.

Mio padre ha vissuto i migliori anni della sua vita negli States, in cui si è formato come uomo e come professionista, un bagaglio pesante da portare dietro, specie quando decise di tornare nella sua terra d'origine, la Sicilia. Un background che inevitabilmente gli rese molto stretto questo ambiente così diverso dall'America, così tranquillo e troppo spesso così soffocante.

Eppure lui in qualche modo si adattò. Divenne il primo consulente informatico della zona, quando i computer erano ancora dei cassettoni ingombranti e costosissimi, divenne un programmatore e sviluppò un gestionale per i negozi che commercializzò personalmente.

Ricordo ancora il ticchettio della sua fedele tastiera meccanica IBM, che custodisco ancora gelosamente e che oggi utilizzo per il mio lavoro. Ricordo quel suono continuo delle sue dita sottili e veloci sui tasti, un tac tic tac tic che mi rassicurava, da bambino e che mi faceva addormentare, poiché la mia camera da letto confinava con il suo studio in casa e lui lavorava soprattutto di notte, per via di un'insonnia cronica che lo ha sempre accompagnato.

Mio padre non era un grande amante dei videogiochi, eppure ricordo il suo vecchio manuale del primo Flight Simulator, stampato su un blocco ad anelli che ricorda molto quelli utilizzati dalla NASA o dal Pentagono (se avete visto Apollo 13 o Wargames sapete di cosa parlo), o il floppy contenente Alley Cat e qualche gioco programmato in Basic, come Gorilla, finito chissà come in mezzo al contenitore di tutti i suoi dischetti di lavoro...

È vivissimo in me il ricordo del mio Commodore 64, comprato dopo che mio padre chiese a me e a mio fratello di mettere da parte i soldi fino a Natale. Vedendo quanto avevamo risparmiato (niente sala giochi, niente figurine, niente patatine...), si intenerì e decise di mettere la differenza per comprare un televisore e un paio di giochi, Critical Mass e Chain Reaction che custodisco ancora gelosamente. Da allora, la mia passione per i videogiochi, nata nel baretto vicino la parrocchia che frequentavo da bambino e nelle sale giochi che una volta costellavano il mio paese, crebbe e si sviluppò ulteriormente, per non lasciarmi mai più.

Fonte: GB64.com
Ricordo con tanto affetto le volte in cui mio padre decideva di imbracciare un joystick per giocare con me... ed erano soprattutto le sfide a Cannoni Pronti, un clone di Artillery Duel trovato in una delle mie prime cassettine da edicola della Edigamma, a segnare i momenti migliori passati con mio padre.

Negli anni, lo vidi appassionarsi a Sim City, Need For Speed Hot Pursuit e, soprattutto, alle varie incarnazioni di Flight Simulator prima degli anni 2000, tanto che decise di comprarsi un bel joystick Microsoft Sidewinder.

Nonostante le nostre incomprensioni, dettate da una mia grandissima immaturità e da un gap generazionale piuttosto marcato, non passa giorno senza che io non pensi a lui, non provi il desiderio di poter scambiare due parole, di sentire la sua su quello che sto combinando della mia vita. Possibilmente, oggi ce la intenderemmo moltissimo e questo rende ancora più dolorosa la sua assenza.

Avrei tanto voluto dirgli molte cose, cose che oggi restano sepolte in me. Vorrei ringraziarlo per ciò che mi ha insegnato e che solo oggi riesco a capire e apprezzare, vorrei chiedergli scusa per essere stato il ragazzino arrogante che tanto lo ha deluso e irritato. Vorrei dirgli che ho capito molte delle cose che ai tempi non apprezzai e che anzi mi allontanarono ancora di più da lui.

Vorrei dirgli che ho perdonato molte delle sue mancanze, ma mi trovo invece qui davanti al monitor, a scrivere un post che ho rimandato da molto, forse troppo tempo.

Da quasi tre mesi, penso a lui ancora più spesso, dopo aver ricevuto la meravigliosa notizia che fra un po' anche io sarò un papà.
Il 25 maggio mia moglie mi ha detto che siamo in attesa del nostro primo bambino (non sappiamo ancora se sarà un maschio o una femmina). È stato il risveglio più dolce e felice della mia vita, anche se in tutto questo c'è un lieve retrogusto amaro, dato che mio padre non potrà godersi il suo primo nipote, che mio figlio o mia figlia non conoscerà mai il nonno paterno, un po' come capitò a me con il mio, venuto a mancare quando ero davvero molto piccolo.

Non mi reputo una persona particolarmente spirituale, ma spero dentro di me che da qualche parte lui stia sorridendo al pensiero di diventare nonno e che, magari, abbia potuto perdonare un figlio così idiota.

Sento che una parte di lui vive in me e spero di poter passare ai miei figli le cose buone che mi ha lasciato e per le quali gli sarò grato per sempre.

Ovunque lui sia, è e sarà sempre nel mio cuore.



domenica 22 marzo 2015

Affinità elettive



A volte la vita è capace di farti delle sorprese che mai ti saresti aspettato. Come ad esempio il trovare nuovi amici che condividono tantissime delle tue passioni e nerdaggini... e ti ritrovi a scoprire certe affinità elettive che ti portano a pensare "ma perché non ci siamo conosciuti prima?".

È proprio il caso di Peppe, dapprima contatto lavorativo di mia moglie, poi collega e, assieme alla sua fidanzata Francesca, da un paio d'anni anche amico e recentissimamente, un compagno di avventura in un gdr da tavolo (Mutant Chronicles, ndr) che portiamo avanti ogni settimana e in cui, per la prima volta in vita mia, faccio il master.

Qualche tempo fa, abbiamo deciso di andare a mangiare una pizza con le rispettive metà (per me per Laura si è trattata della prima serata fuori a cena in sei mesi, dato che, fra lavoro, impegni e un po' di pigrizia, ci eravamo rintanati in casa a goderci i nostri nuovi spazi) e, sorpresa delle sorprese, Giuseppe e Francesca ci hanno consegnato il loro regalo di Natale, visto che non abbiamo avuto occasione di vederci durante le Feste.

E un buon nerd che si rispetti cosa può regalare a un altra coppia di nerd? Beh, devo dire che i ragazzi sono riusciti veramente a superarsi, con un gadget davvero fantastico e che non può mancare nelle collezioni di qualsiasi amante dei retrogame degli anni '80.



Si tratta del fantastico stick della Namco da collegare alla TV per giocare a 5 classici del mondo arcade, ovvero Ms. Pac-Man, Pole Position, Mappy, Xevious e il mitico Galaga.
Che dire? È stato un regalo tanto inatteso quanto gradito, anche se per una cronica mancanza di tempo è ancora confezionato, d'altronde anche questo post arriva un po' in ritardo, ma ultimamente il tempo libero è stato davvero pochissimo e devo ancora allestire un'adeguata postazione con TV catodico (rigorosamente) per il retrogaming.

Guarda caso, Pac-Man è stato il primissimo videogioco con cui sia mai entrato in contatto, fuori da un supermarket, durante i primi anni della mia infanzia trascorsi negli States e da allora non ho mai smesso... e poi Ms. Pac-Man è stata una delle cartucce del mio primo sistema di gioco, l'Atari 2600, regalatomi da un cugino più grande che aveva perso interesse... insomma mai regalo più azzeccato, a costo di ripetermi!

È una bella sensazione, quando trovi amici con cui condividere le tue passioni, specie perché più si va avanti con l'età e più difficile sembra riuscire a legare con nuove persone, soprattutto rispetto ai periodi dell'infanzia e dell'adolescenza... o quantomeno questo è ciò che capita a me.

Ragazzi, anche se in ritardissimo, questo piccolo post è dedicato a voi: grazie di cuore!


lunedì 5 gennaio 2015

Friendship







Mi sorprendo sempre quando penso che, spesso, a separare le persone è solo la distanza geografica. In questi anni in cui ho frequentato il forum di Retrogamer.it prima e Facebook dopo, ho trovato molte persone che condividono con me un percorso di vita molto simile, ricordi quasi sovrapponibili e un amore sviscerato per il retrogaming e i giochini elettronici che tanto fanno scuotere la testa alle nostre compagne...

Tutto iniziò proprio sul forum di RG, ai tempi di Radiogame, quando all'improvviso mi trovai in una community che, nel tempo, è diventato un insieme di persone reali, concrete, presenti nella mia vita.

Una di queste è il mitico Dott_Stilo, compagno di mille scorribande su Left 4 Dead e Battlefield Bad Company 2, assieme all'inossidabile Max_Power82, con cui mi onoro di collaborare (anche se ormai in maniera più che ridotta, ahimè) al progetto Video Game Gems.
Con Alfredo e Alberto è nata una vera amicizia, tanto che ho avuto l'immenso piacere di averli fra gli ospiti al mio matrimonio.

Come spesso ho scritto in queste pagine, Internet mi ha portato molti nuovi contatti, qualche buon amico e mi ha fatto sentire meno solo nella mia passione per i videogiochi.

In occasione del Natale, quest'anno, ho ricevuto un dono davvero graditissimo dal Dott. Quando ho ricevuto il pacchetto, sono rimasto ad ammirarne il contenuto con grande stupore e gioia.

Alfredo è un grande appassionato di papercraft e, conoscendo il mio amore per Gradius (avete presente il mio avatar?), mi ha mandato un modellino del Vic Viper davvero eccezionale, talmente ben fatto che, a prima vista, sembra davvero di plastica, un modello di pregio proveniente chissà da quale anfratto nipponico... e invece è frutto dell'eccellente manualità del buon Dott.
Inoltre, sapendo della mia sortita da Super Potato, ha incluso nel pacchetto ben due VMU giapponesi e due prolunghe per i pad Dreamcast!
È stato davvero un regalo super che non ho tardato a mettere in bella mostra nel mio angolo del nerdismo di casa!

È bellissimo sapere che, là fuori, ci sono persone in carne e ossa che posso chiamare amici, gente con cui condivido momenti esilaranti online, momenti di riflessione e approfondimento della nostra passione, momenti seri e faceti... e alla fine ci separa davvero solo la distanza.

Ancora una volta ho il piacere di smentire chi sostiene che la rete isola soltanto...

Per concludere, vi segnalo L'armadio dei giochi, il nuovo blog del Dott_Stilo, in cui racconta la sua passione per i videogiochi, la musica, i film e i gadget, solo per bambini attempati!

Second Impact

Addio, vecchio mio!


Come vi avevo accennato prima di Capodanno, ecco il primo cambiamento sulle pagine di questo blog, dopo quasi sette anni dal primo post, My Games Corner si rifà il look, con un template nuovo e più moderno (mi auguro anche più leggibile), grazie all'aiuto di mia moglie Laura, decisamente più brava e paziente di me in queste cose!

È ora di mandare in pensione il vecchio e sgangherato logo, a cui resto comunque molto affezionato.

Sono passati davvero tanti anni, tanti post, tanti commenti, nella mia vita sono entrate e uscite tante persone, ma qui, in questo mio piccolo angolo dei giochi, spero di ritrovare tutti voi, che negli anni mi avete fatto compagnia e avete condiviso con me i ricordi videoludici e le emozioni che suscitano in noi!

Buon 2015 a tutti e a prestissimo!