venerdì 11 novembre 2016

Un Nes Mini è per sempre

Il Nes Mini in tutto il suo splendore


Da stasera abbiamo una new entry in casa HellCiccio!

Non abbiamo saputo resistere alla tentazione e io e la mia Laura ci siamo fatti il regalo di Natale in anticipo, prendendo un Nintendo Nes Mini, appena arrivato nei negozi per celebrare la leggendaria console a 8 bit della casa di Kyoto.


Questa console rappresenta tantissimo a livello affettivo, soprattutto per Laura, che è cresciuta a suon di Dr. Mario e, soprattutto, Super Mario Bros 2.

Quindi è stata un'occasione ghiottissima per portare a casa ben 30 classici dell'epoca 8 bit, giocabili comodamente sul televisore del salotto grazie al collegamento HDMI.

Molti puristi hanno storto il naso davanti a questa riedizione in miniatura proposta da Nintendo e, in effetti, la mancata possibilità di espandere il parco titoli, l'assenza dell'alimentatore (anche se va benissimo uno qualsiasi con presa USB di quelli che si usano come caricabatterie per telefoni e tablet) e la lunghezza davvero ridotta dei cavi dei pad rappresentano i punti deboli di questo prodotto, però devo dire che per noi si tratta comunque di una bella occasione per scoprire o riscoprire dei classici che sarebbe difficile e dispendioso recuperare, specie per chi magari vuole approcciarsi per la prima volta al retrogaming

Penny ha deciso di darci una mano
Quindi, una volta portata a casa console e pad supplementare, con l'aiuto di Penny, abbiamo subito collegato il Nes Mini al TV del salotto e siamo stati letteralmente sbalzati indietro nel tempo.

Abbiamo provato un doppio a Super Contra, che mi ha riportato alla mente le lunghe passeggiate con mio nonno, da bambino, quando mi portava alla sala giochi accanto alla società operaia che frequentava con gli amici. In quella sala conobbi Contra e fu amore a primo gettone!

Poi Laura ha dato prova della sua maestria con Super Mario Bros 2, per poi massacrarmi allegramente a Dr. Mario, dove mi sono dimostrato una pippa leggendaria, mentre Laura superava i quadri praticamente a occhi chiusi.

Dopo una cooperativa veloce a Bubble Bobble e a Double Dragon 2, che Laura conosceva solo di fama, è giunto il momento del bagnetto per la nostra gnometta e quindi, prima di terminare la sessione, ho potuto giocarmi i primi 4 stage di Castlevania...
Mini di nome e di fatto!

Che dire?

Se amate Nintendo e siete legati affettivamente all'epoca 8 bit, questo Nintendo Mini potrebbe essere un bel regalo natalizio, carino da vedere e divertente da giocare, grazie anche alla possibilità di salvare la partita e riprenderla successivamente.

Di sicuro stasera, dopo aver messo Penny a nanna, un altro giro ce lo facciamo volentieri!


sabato 5 novembre 2016

Work in progress: nuovo layout

Fonte: clipartsfree.net

Cari amici, come avete notato, il blog presenta al momento un layout temporaneo, poiché il precedente aveva cominciato a dare diversi problemi di visualizzazione.

Sono al lavoro per stabilire e caricare un layout definitivo che sia comodo da consultare sia su Web che da mobile.

Mi scuso per gli eventuali disagi, mi rendo conto che l'attuale sistemazione non è il massimo!

Nel frattempo buona lettura e buona permanenza su My Games Corner!


martedì 1 novembre 2016

Intervista a Gianluca Santilio



Cari amici, dopo soli 5 anni, torna la rubrica delle interviste! E questa volta ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Gianluca Santilio, noto in rete anche come Musehead, titolare del canale YouTube "L'archivio del Sig. Santilio", dove ci propone un excursus storico del mondo del videogioco attraverso una serie di interessantissime rubriche, come La Macchina del Tempo, dove presenta le uscite videoludiche più importanti suddivise per annata e piattaforma e La Nuova Era, in cui presenta titoli più recenti, come ad esempio Journey

Collaboratore del progetto Video Games Gems e del canale Steam Raiders, Gianluca ha una storia molto simile alla mia, dal momento che ha iniziato a giocare nell'84 quando gli fu regalato un Commodore 64, poi un Amiga, un PC, recuperando pian piano console che aveva solo visto su riviste ed emulatori.

Gianluca è anche un grande appassionato e intenditore di birre artigianali, infatti aveva provato a unire le due passioni con il progetto Birrogiocando, che ahimè forse non avrà un seguito.

Potete seguire Gianluca su Facebook e, se vi va, supportarlo nella sua pagina Patreon.

Fai clic qui per visitare il canale YouTube di Gianluca Santilio


Prima di presentarvi l'intervista, volevo solo soffermarmi un attimo su una riflessione già fatta in questi lidi, ma che la chiacchierata con Gianluca ha rafforzato: non siamo soli! Internet ha dato la possibilità a me e a molti che condividono un vissuto simile, di avvicinarci, seppur virtualmente e condividere idee, passioni, emozioni, ricordi.

La nostra è generazione di mezzo, che ha testimoniato vari cambiamenti e trasformazioni sia nella società in cui viviamo, sia nel mondo informatico, sempre più pervasivo e digitalizzante rispetto alla realtà analogica in cui siamo nati e ci siamo formati.

È bello sapere che esiste un gruppo di persone che, naturalmente o fortunosamente, si sta radunando, seppur in rete, come una vera e propria comitiva, ma anche come un insieme vivo e ricco di scambi e stimoli.

Ma bando alle ciance! Ecco a voi l'intervista con Gianluca Santilio!

* * *

H) Considerata la tua biografia, non possiamo che iniziare con questa domanda: come te la cavavi con Tapper?

G) Nelle mie memorie infantili, non lo ricordo in sala giochi. Ovvio che lo avessi su C64, magari si chiamava Arraffa la Pinta, ma non posso essere più preciso. Mi piaceva un sacco, ma considera che ero molto piccolo per cui le mie performance dovevano essere modeste. E poi, diciamolo, già sentivo che la mia vocazione era trovarmi dall’altra parte del bancone...


H) Seriamente...come il sottoscritto, ti sei avvicinato al videogioco con un Commodore 64. Qual è stato il tuo primo gioco e quale ti è rimasto nel cuore?

G) Ti confesso che il primo gioco non ricordo nitidamente quale sia stato. Avevo tre anni circa, mio padre mi sollevava fino ai comandi del cabinato e mi faceva “giocare” all’attract mode. Una volta inserì il gettone e fu un disastro di partita. Poi a Natale ’84 arrivò in casa il C64 e letteralmente il primo gioco caricato dal Datassette fu Impossible Mission. Un inizio niente male. Vuoi per l’età, vuoi perché comunque era molto carino, il mio preferito divenne Henry’s House, un imitatore di Manic Miner scritto da un quindicenne. Mi piaceva tantissimo anche Aztec Challenge, perché era ed è di un’epicità inenarrabile.


H) L'Archivio del Sig. Santilio si discosta molto dal concetto di Canale Youtube/Youtuber molto diffuso al giorno d'oggi. Qual è il tuo rapporto con questo medium e la sua utenza?

G) Io sono un “consumatore” di Youtube pessimo. Vedo pochi video, seguo un paio di canali in tutto, nessuno italiano. Diciamo che non ho la vocazione dello youtuber e credo che, a meno di non volersi omologare alle tendenze, non avrò la possibilità di guadagnare davvero da Youtube. Ciò mi ha spinto a percorrere l’unica strada sostenibile per mantenere l’impegno: fare quel che mi piace. Fondamentalmente, faccio ciò che vorrei che altri avessero fatto per me in passato, le rubriche che avrei voluto trovare sulle riviste. Internet ci permette di autoproclamarci esperti di videogioco (quale in realtà non sono, conoscendone altri davvero straordinari) ed io ho colto l’opportunità. Ho pochissime iscrizioni al canale ma questa mia scelta mi ha permesso di circondarmi di persone simili a me, e ti garantisco non è così facile. Persone che amano rapportarsi con educazione, che sono incuriosite da titoli di importanza secondaria che spesso troneggiano nel canale, da una comunicazione non aggressiva che, peraltro, è l’unica che saprei offrire. Per quanto pochi, sono orgoglioso degli iscritti al mio canale. E poi sono stronzo, e quando qualcuno ha commentato con “PRIMO!” l’ho bannato. 


H) Una delle rubriche più note e apprezzate è senz'altro La Macchina del Tempo, attraverso la quale stai portando avanti un eccellente esempio di divulgazione storica e culturale. C'è un'annata o una piattaforma in particolare a cui ti senti legato?

G) Sicuramente l’Amiga, perché arrivò nell’età delle scuole medie, quando maturano interessi che poi ti trascini per la vita e che mi è stato di base per il videogiocatore che sono oggi, più da computer che da console, più attratto dall'idea che dalla “finitura”, più dalla creatività disordinata che dall'esecuzione perfetta ma scolastica. In realtà, ho esplorato solo una piccola porzione di storia dei videogiochi e tantissimo c’è ancora da fare, con mia somma gioia perché, come dicevo, è prima di tutto un viaggio che preparo per me con la speranza di trovare qualche amico a seguirmi, un po’ come quando invitavo gente nella mia stanza per provare i nuovi giochi.


H) Sempre a proposito de La Macchina del Tempo, non si può non fare caso a quanto prolifici furono gli anni d'oro tra la fine degli '80 e la prima metà dei '90, anche e soprattutto in termini di nuove IP. Come vedi la situazione odierna, dove a farla da padrone sono soprattutto remake, remaster, reboot e re-eccetera?

G) Remaster, reboot e recuperi vari testimoniano una crisi dell’industria dei grandi numeri, che seguo poco e mi seduce poco. Ti confesso una cosa. L’attuale situazione videoludica mi sta distraendo dal retrogaming perché il suo incontrollato fervore è magnetico nei miei confronti. Oggi, anche tu lo sai bene, siamo malati di backlog. Io ho scelto di continuare a comprare (anche perché non riesco a smettere, ci ho rinunciato), ma di esplorare anche quei titoli più oscuri e più ributtanti della mia libreria. E sai cosa? Questo mi eccita! Guardo il backlog e dico: quanta terra ancora da esplorare, quante idee, quanti disegni, quante musiche tutto da scoprire. Magari cose fatte male, ma il fascino che trovo oggi nel tornare a parlare di quel bidone di Dick Tracy su C64, lo trovo anche nell'analizzare le cantonate prese dai peggio improvvisati game designer. Molti non saranno d’accordo, ma per me il videogioco non ha tempo, la storia accumulata non lo qualifica necessariamente come più nobile. Aldilà di alcuni FONDAMENTALI titoli che hanno scritto regole e costituito pietre miliari di un’arte, il retrogaming è assimilabile all'attuale gaming ma con un supplemento di nostalgia.


H) Qual è la rubrica che ti sta più a cuore? Hai qualche aneddoto particolare da condividere con noi?

G) Come hai detto, indubbiamente La Macchina del Tempo. Anche Industria Tricolore mi affascina moltissimo, soprattutto perché ancora oggi puoi contattare autori di titoli del passato e approfondire. Poi, ho la vocazione da story player, quindi Le Avventure Grafiche è un’altra rubrica che amo realizzare. Aneddoti? Nessuno in particolare, semmai un segreto: commetto spesso errori, perché le informazioni recuperabili sono talvolta scarsissime e devo arrabattarmi. Per questo esorto sempre la mia community a correggere senza timore di offendere qualunque mia sbadataggine.


H) Hai da poco inaugurato un nuovo corso per i tuoi video, mi riferisco al video di Journey, in cui hai deciso di adottare un approccio diverso alla conduzione. Ci sono altre novità in cantiere?

G) È una cosa a cui ho pensato guardando miei video del passato. Non erano molto belli e sono molto severo con me stesso. Ho pensato che avrei potuto offrire di meglio e ho deciso che oltre alla completezza dovrò puntare sulla qualità di ogni singola puntata. Non ho l’empatia dello youtuber di successo e la capacità di intrattenere, ma quando, tra 40 o 50 anni, avrò finito di esplorare il videogioco, vorrei lasciare un’eredità di buon livello seguendo le mie regole. Il mio delirio è questo.


H) Quali sono i tuoi progetti futuri, oltre l'Archivio?

G) I miei prossimi obiettivi sono tutti appartenenti alla vita reale. Negli anni ho stabilito meravigliose connessioni con persone che adoro, ma molte categoricamente virtuali e poche reali e fisicamente raggiungibili. L’Archivio del Sig. Santilio sarà una strana bussola che mi ricorderà che è bello lavorare bene per sé stessi e per lasciare qualcosa agli altri, mentre cercherò di protrarmi quotidianamente verso un contatto umano che rimane imprescindibile anche per il più integralista dei nerd. Magari, partecipare a qualche caotica fiera del videogioco dovrebbe essere un’idea da iniziare a considerare.


H) Da cultore delle birre artigianali quale sei, che titolo abbineresti a una Bionda Lager, a una Rossa Doppio Malto e a una Kriek?

G) La lager deve scorrere a litri, quindi la abbinerei ad esperienze prolungate che richiedono, ehm, attenzione per lungo tempo, magari Football Manager o una campagna a Civilization; non roba di azione perché alla terza pinta i livelli di Super Meat Boy rappresentano un serio problema. Tra quelle che chiamiamo doppio malto (che è una macro-categoria tutta italiana) sono un appassionato di India Pale Ale in quanto prediligo i sapori amari, e se abbiamo un paio di bottiglie a disposizione potremmo entrare nel mood giusto per giochi “esperienziali” (cit.) alla NaissanceE, dove alle delizie audiovisive possiamo abbinare una ricchezza organolettica per un’esperienza multi-sensoriale totale. La Kriek è acida, merita emozioni forti, dolorose e malinconiche: The Cat Lady.


H) Infine, ti ringrazio per il tempo concessomi, è stato un piacere averti come ospite in questa piccola rubrica. Come di consueto, ti lascio la parola, se hai qualche messaggio per i lettori o vuoi condividere un tuo pensiero. In bocca al lupo e ad maiora! 

G) Sfrutto lo spazio per ringraziare te e ringraziare l’Internet. Perché sì, fa schifo per le tante cose che sappiamo, ma alla fine cosa fa? Ci ha fatto conoscere. Crea le connessioni di cui sopra e, sebbene tramite scambio di bit, ci aiuta a fare le cose insieme ed a condividerle. Auguro a tutti di vedere la parte positiva di questo spaccato tecnologico che abbiamo il privilegio di aver visto nascere, crescere, evolversi, alla pari dei videogiochi che sono uno dei momenti che prediligiamo della nostra giornata. Grazie ancora!


Si conclude qui l'intervista a Gianluca Santilio, vi invito a supportare il suo canale e il suo Patreon!
Alla prossima!