martedì 10 settembre 2019

Last Wave


Come sempre, la fine dell'estate è un momento agrodolce nella vita di tutti noi, un po' sulle note di Last Wave di Outrunniana memoria. Quasi un momento di formazione, in cui tiriamo le somme della stagione e ci prepariamo per la successiva.
Come nel finale di Stand By Me, le persone e le cose vanno e vengono, alcune destinate a sparire, altre a restare per sempre.

La mia vita fuori dal blog è stato un turbine di momenti bellissimi, bruttissimi, dimenticabili e indimenticabili.
Anche qui alcune cose restano, ritornano o vanno via per sempre.

Mia figlia cresce a vista d'occhio, iniziamo a condividere certe passioni, abbiamo vissuto un'estate intensa, lei che si rivela una promessa ballerina e una grande nuotatrice (a differenza di suo padre che prima di andare dove non si tocca ci pensa tre volte, mentre lei va alla via così, coraggiosamente là dove i suoi piedini non toccano il fondo).

E di recente si è anche tornati un po' a videogiocare, dedicando oltre 300 ore a Warframe, gioco che mi ha letteralmente fagocitato e di cui prima o poi potrei anche parlare qui (non ci contate troppo però)... la passione un po' fa capolino e a fatica riemerge anche se non con l'intensità dei bei tempi andati.

Mio fratello mi ha regalato Rage 2 per il mio compleanno, uno dei pochi titoli che mi ha messo su un accennino di hype e che, vita reale permettendo, spero di poter provare stasera stessa.


Fine dell'estate, dunque, arrivo del freddo, della pioggia, di quell'odore di terra bagnata che mi ha sempre fatto sognare e battere il cuore.
Promesse, anche solo di un po' di serenità e di rimettere a posto certi pezzi che sembrano proprio non voler tornare al loro posto. Voglia di stabilità, di tranquillità, ma anche di ritrovare la capacità di stupirsi, di emozionarsi, di perdersi in mondi altri, immaginari, ma non per questo meno veri.

Una volta era bello fare i bilanci di fine estate: dove sei stato, cosa hai visto, cosa hai recuperato per la tua collezione. Oggi invece è prendere un po' di consapevolezza in più circa il fatto che il tempo scorre, inesorabile, indipendentemente da te.

Si cresce, anzi si invecchia, in tutto questo e cambiano prospettive, desideri e velleità.

Non so bene perché proprio oggi ho deciso di accedere al blog e buttare giù queste righe.

Il blog mi manca, ma era da tanto che non entravo anche solo per rileggere qualche post, riaprire qualche finestra su un passato più spensierato ma che ormai sta di là della conta.

Il fatto è che forse sentivo il bisogno di fotografare questo momento, un po' strano e bizzarro della mia vita, in cui mi sento troppo giovane per essere vecchio e troppo vecchio per essere giovane.

I quaranta si avvicinano sempre di più, la pazienza e la curiosità si allontanano a passo spedito e resta questo rompiballe un po' grumpy che però vorrebbe recuperare un po' di sorrisi...

È stato un anno duro, una grossa delusione lavorativa, un reinnamorarmi della mia vera professione, quella che amo e che ho svolto negli ultimi 6 anni fra alti e bassi, come tutto del resto.
Ancora oggi sto raccogliendo i pezzi, li sto rimettendo insieme e spero di ritrovare anche la voglia di tornare a parlare con questo blog.

Voi però, non contateci troppo...

You have to carry that weight


1 commento:

dott_stilo ha detto...

Condivido quanto hai scritto, consapevole che il tempo ha iniziato a scorrere un pochino troppo velocemente per me che ho superato i 40 già da tempo. La famiglia, il lavoro, i problemi di salute mi hanno impedito di dedicarmi alla/e mia/e passione/i, ivi incluso il gioco online con te e gli altri amici real-digitali. Kudos per the last wave, capolavoro indiscusso.