lunedì 5 maggio 2008

Mi chiamo Marco e sono un temibile Pirata!


Da bambino sognavo di fare il pirata. Anzi il Pirata, non quello che smercia CD e DVD taroccati, ma proprio un corsaro, un avventuriero dei sette mari, sempre pronto a salpare per trovare tesori e vivere avventure inimmaginabili.

E allora il cortile di casa mia diventava il ponte di un galeone, i miei amici diventavano la ciurma e io il Capitano di un vascello di corsari agguerriti e pronti all'arrembaggio.

Poi arrivò Monkey Island.
Quell'estate uno dei miei migliori amici comprò un Amiga 1500 e giù di partite su partite a casa sua.

Suo fratello maggiore, non so come, gli portò una scatola da scarpe piena zeppa di floppy disk.
Pirati anch'essi, per restare in tema...

Io, all'epoca, mi destreggiavo tra l'Atari 2600 e il C-64 e, alla vista di Agony, di Turrican 2 e di Teenage Mutant Ninja Turtles rimasi basito.

Poi un bel giorno, eccoti che spuntano due misteriosi dischetti neri con su scritto "The Secret of Monkey Island". Cosa sarà mai? Ci chiedemmo io e Piero, il mio grande amico e compagno di avventure. Eravamo ancora ragazzini, Internet era un'utopia e i soldini per comprare le mitiche riviste come Zzap! o The Games Machine non ce li dava nessuno... così, ignari di come la nostra, o per lo meno la mia vita sarebbe cambiata, inserimmo il primo dischetto.

In pochi minuti eravamo immersi in un mondo fantastico fatto di favolose isole caraibiche, baldi corsari e fantasmi maledetti.

Eravamo troppo piccini per godere appieno dello humor dei ragazzi della Lucas, ma quell'esperienza mi lasciò una traccia profonda dentro.

Da lì a breve arrivò il primo PC e, qualche tempo dopo, la C.T.O. i cui dirigenti meriterebbero la santità solo per questo, pubblicò una collezione di CD-Rom in formato Digipack che conteneva il meglio dei videogiochi per pc, inclusa buona parte del catalogo LucasArts.

In breve tempo mi accaparrai non solo Sam & Max, Day of The Tentacle, Indiana Jones e il fato di Atlantide, Full Throttle e The Dig, ma anche e soprattutto The Secret of Monkey Island e Monkey Island 2 Le Chuck's Revenge.

Dopo tanti anni, tornai a sognare di essere un pirata, stavolta con più senso dell'umorismo e, tra una scimmia a tre teste e la caccia a Big Whoop, mi vedevo crescere, affrontare sempre più consapevole la vita di tutti i giorni, con i suoi problemi, le ansie e le paure tipiche di un adolescente che tende sempre di più a diventare un uomo.

Ma la mia isola felice era lì: accendere il computer, dopo una giornata di scuola, tornare a Meleè, a Phatt o a Booty Island era, per me, riappropriarmi della mia spensieratezza, della mia infanzia fatta di grandi traversate nell'oceano e immense battaglie sul ponte di un vascello in fiamme.

Certo, stemperato il lato "drammatico" di ciò che era la vita picaresca, restava un gran divertimento, una gran voglia di sorridere e ridere davanti alle trovate di Ron Gilbert & company, nonchè un'aria familiare di un ritorno a casa, ogniqualvolta avviavo una partita.

Poi giunse il terzo episodio. Nuova grafica, doppiaggio (eccellente), qualche citazione dei passati episodi e, già, la magia un pò scemava.

Certo The Curse of Monkey Island è e resta un giocone a pieno titolo, ma forse arrivava tardi, troppo tardi. Il pirata bambino dentro di me diventava grande, come l'involucro che lo celava, la meraviglia dinnanzi al videogioco era ridimensionata, tuttavia era ed è ancora sempre un piacere tornare a giocarvi, a ridere di Stan o a desiderare di tirar la barba a Le Chuck...

Il quarto episodio, Escape from Monkey Island è ancora lì sullo scaffale. Lo provai cinque minuti, ma sentii che qualcosa era perduto per sempre. Non era più Monkey Island e, con grande delusione, lo lasciai lì dov'era. Grafica 3D, controllo con i tasti direzionali... ma cos'è? Va bene per Grim Fandango, ma qui stiamo parlando di Guybrush Threepwood!!! Anche le gag sono fiacche. Si nota l'assenza di Gilbert.

Chissà, prima o poi, lo giocherò e lo finirò, ma non adesso. Il ricordo di quei giorni felici brucia ancora, perchè oggi ho smarrito quasi del tutto quel bambino pirata.

Anche se non ho mai smesso di cercarlo e, chissà, forse è questa quella grandiosa avventura che tanto agognavo...

Quel giorno arriverà prima o poi? Riuscirò a dire "ti ho ritrovato, vecchio filibustiere?". Io spero di si.

In ogni caso so per certo che, quando avverrà, mi farò una maratona di Monkey Island, iniziandomi e finendomi tutti i capitoli, compreso il quarto.

4 commenti:

Valerio Mastrangeli ha detto...

MITICOOOOOOO!
Oddio ma tu sei un grande! Come posso restare indifferente a cotanta bellezza!!!!???? Adoro Monkey Island, avrai sicuramente letto le mie opinioni su ciao :-) Bravissimo Marco, davvero bravissimo! Un capolavoro videoludico intramontabile, una serie davvero strepitosa e innovativa! Ogni tuo nuovo post è una riscoperta meravigliosa per me... GRAZIE!!!! :-)

Anonimo ha detto...

Monkey Island era bello.
Ma Full Throttle spaccava di brutto!!

mitico marco

Mario Morandi ha detto...

Grande Marco: continua imperterrito a scrivere! Non ti fermare e dai l'esempio... Applausi!! :D

Anonimo ha detto...

Monkey iSLAND non era solamente bello ma è stato un autentica impronta indelebile nel mondo dei videogiochi.
Chi l'ha giocato quando è uscito non dimenticherà mai i duelli di spada al suon di "combatti come un contadino",
la visuale della mappa di meleè dall'alto con la destinazione "le luci"..., la musichetta indimenticabile su money island...
Basta perchè mi sento vecchio...