lunedì 26 febbraio 2024

Wandering Alone

 


Foto di Jeswin Thomas

Quando ormai mi avvicinavo ai quaranta, credevo che la cosa peggiore sarebbe stato "l'inizio della vecchiaia"... qualsiasi cosa significasse.

Scherzo sempre sugli acciacchi, sul detto "passata la quarantina, un malanno ogni mattina", ma tutto sommato non posso lamentarmi. Sì, percepisco che il mio corpo non risponde più come un tempo, ma niente di drammatico.

Quello che non mi aspettavo, invece, è il senso di solitudine e isolamento che sempre più spesso bussa alla porta della mia mente, soprattutto nei weekend, quando ci si ferma dopo una settimana di lavoro bella pregna, con l'idea di risposare e oziare. E invece... l'ozio e la noia diventano quasi un veleno che la mia testa non riesce proprio a smaltire.

Gli amici storici, quelli con cui sono cresciuto, sono tutti fuori. Gli amici trovati e ritrovati nel tempo, invece, proprio come me sono presi dalla vita, dalla famiglia e da tutto quanto, di conseguenza trovare le occasioni per stare insieme diventa quasi un lavoro...

Di recente, non so perché, risistemando un po' le vecchie cose tenute da parte, quelle che sembrano sparire dal piano dell'esistenza finché non te le ritrovi davanti come se non fosse passato nemmeno un giorno, ho ricominciato a guardare la mia vecchia collezione di Magic The Gathering. Un gioco che ho solo collezionato, ma mai giocato, un po' per mancanza di tempo/voglia, un po' perché all'epoca non conoscevo nessuno che giocasse, ma soprattutto, diciamolo, perché sono sempre stato parecchio asociale e non ho mai avuto voglia di uscire dalla mia maledetta comfort zone e andare a qualche evento organizzato dalla fumetteria locale (che oramai non esiste più).

E ora che vorrei, non c'è più nessuno con cui giocare. I gruppi consolidati giocano con le ultime collezioni, con mazzi pro che costano uno stipendio, a livello super-competitivo. Niente casual. Da nessuna parte nel raggio di 100 km.

E così, dai, perché no? Mettiamo un'altra cosa nella pila dei rimpianti. Ecco, inizio a rendermi conto di stare a tutti gli effetti invecchiando a causa dei rimpianti. Quanti treni ho perso. Quante cose avrei voluto fare e che ho rimandato perché tanto c'è tempo.

Odio, detesto questo lato di me.

Eppure, in quei momenti in cui vorrei fare tutto ma non mi va di fare niente, sento ancora di più il senso di solitudine e isolamento. 

Che poi, non c'è da fraintendere: adoro la mia famiglia e amo passare del tempo con la mia piccola pulce, ma ogni tanto, anche io sento il bisogno di essere altro. Sarà egoista da parte mio, ma credo che tutti noi a un certo punto abbiamo bisogno del nostro spazio.
Spazio che, vuoi o non vuoi, manca, specie quando sei solo, quando non hai molte altre persone con cui condividere un hobby, una passione. D'altronde, non posso costringere sempre moglie e figlia a giocare con me a qualche board game: so che anche se magari si divertono anche, lo fanno al 90% per me. E lo apprezzo.

Non parlo volentieri della mia salute mentale, specialmente in rete, ma forse se mi seguite da un po' (ma chi voglio prendere in giro? Lo leggo solo io questo blog, ahah), avrete intuito che in me c'è qualcosa che non va.

E i weekend, ultimamente, sono devastanti per me. Di settimana, rimanendo funzionale e impegnato al lavoro, riesco ad andare avanti senza troppi problemi, ma il fine settimana è come un pantano in cui passo richiede uno sforzo soffocante.

La mancanza degli amici storici si fa sentire fortissima. Eppure, non riesco a prendere quel maledetto telefono e chiamare qualcuno. C'è tempo. Ma a chi la racconto? Non voglio farmi sentire giù o altro.

Ed eccomi qua, a vagare da solo in questo paese che è sempre più un fantasma di ricordi e nostalgia. Non posso fare mezzo passo senza ricordare qualcosa o qualcuno che non c'è più.

È questo invecchiare? Che schifo.

Per fortuna non va sempre così. E, ripeto, sono molto fortunato ad avere una famiglia stupenda che riesce a colmare tanti vuoti. Però, alcuni di quei vuoti rimangono.

Non date mai niente e nessuno per scontato: se avete tempo da passare con persone che vi stanno a cuore o fare cose che vi fanno stare bene, non procrastinate. Fatelo ora che potete.