giovedì 9 novembre 2023

Ultime vicissitudini analogiche (e non solo)

 


Per chi, come me, lavora otto ore al giorno al computer, non è raro volersi distaccare un po' dal mondo digitale alla fine della giornata.

Una delle cose che adoro è che, negli ultimi anni, ho avuto la fortuna e l'onore di unirmi a ben due gruppi di appassionati di board game, non solo recuperando vecchie amicizie, ma trovandone anche di nuove.

Ma ormai questa storia dovreste conoscerla, dato che ne ho già scritto profusamente negli ultimi post.

La cosa interessante, e nuova, è che da un po' di tempo ricomincio anche a sentire un po' la spinta verso il videoludo, sebbene sia molto più lieve e meno pressante di un tempo.

E così, complice anche un bellissimo regalo di compleanno ricevuto da mia moglie, ho risistemato la postazione in studio e separato il PC gaming dal computer che uso per lavoro.


Laura mi ha regalato un fantastico case Lian-Li, un marchio ormai leggendario nel settore, che garantisce prestazioni termiche molto migliori rispetto al vecchio e così, durante lo scorso weekend, ho provveduto a trapiantare tutto.

Questo cambiamento è stato positivo, perché adesso accendo quel computer solo quando ho voglia di giocare e rilassarmi, non associandolo più al lavoro. E ho ripreso in mano Control, che ho finito (quantomeno la parte main), insieme al DLC dedicato alle Fondamenta.

Poco tempo fa, ho avuto modo di acquistare Starfield a un prezzo tutto sommato accessibile, e sebbene abbia fatto solo poche missioni, non ho potuto fare a meno di apprezzarne diverse qualità, la prima il senso di avventura ed esplorazione. Sicuramente nei prossimi giorni lo riprenderò in mano, tempo di ultimare le ultime missioni e il DLC dedicato ad Alan Wake sul gioco Remedy.

Per lavorare, sono passato a un Mac mini con processore M2 e devo dire che mi trovo benissimo. Ho avuto la possibilità di installare qualcosa da Steam per testarlo ed è stata una soddisfazione. Ma la cosa più bella è che sono riuscito a riesumare una vecchia gloria del passato, ovvero Sim Tower, un gioco che ho amato alla follia da ragazzo. Per giocarlo, è servita una macchina virtuale con macOS 9, e dopo i primi sbattimenti, è stato davvero bello ritrovarmi a costruire la mia torre dopo tanti anni.

Sempre pensando al passato, ultimamente mi è venuta voglia di tornare a giocare le vecchie avventure della LucasArts. Il primo titolo che mi viene in mente è Full Throttle, per cui sto provando una certa nostalgia.

Ma mi sono ricordato che non ho mai giocato a Indiana Jones and the Last Crusade, una mancanza che voglio recuperare quanto prima. Tra l'altro Penny si è appassionata della saga e potrebbe essere l'occasione per giocare insieme alla nostra prima avventura punta e clicca.

Chissà, durante la pausa natalizia, riuscirò magari a riprendere anche System Shock, un ottimo remake che ho dovuto mettere in pausa per i troppi impegni.

Certo, sono tante cose da fare, e sono quasi certo che non riuscirò a farle per mancanza di tempo/voglia, ma uno può sempre sperare, no?

Lato giochi da tavolo, sto cercando di godermi tutti i titoli accumulati negli ultimi anni, evitando nuove acquisizioni sia per motivi di spazio ma anche e soprattutto perché si finisce a non approfondirne nessuno. Con il gruppo, stiamo rispolverando l'immortale Blood Rage, a cui sto aggiungendo un piccolo upgrade fatto in casa.

Altro gioco che fa furore è Nemesis, per cui ho acquistato dei piccoli accessori su Etsy, molto utili per proteggere le tessere e tenere traccia dei colpi assestati agli Intrusi in modo più efficiente.

Magari vi racconterò meglio di queste cose in un post dedicato... vedremo.

Però dopo tanti mesi di silenzio, è bello risentire un po' il richiamo dei videogiochi, anche se non so se posso definirlo un ritorno di fiamma, un qualcosa di momentaneo o una semplice botta di nostalgia. C'è che però ogni tanto sento voglia di accendere il PC e far partire qualcosa, quindi questo ce lo portiamo a casa con piacere.

Quel che è certo è che ho sentito molto la mancanza di questo posto, e mi pare di capire che c'è ancora qualcuno là fuori che si prende la briga di venire a leggere queste mie elucubrazioni mentali.

Non so cosa mi riserverà il futuro, così come non so che strada intraprenderà questo blog, ma quello che so è che ci sto pensando: voglio continuare a scrivere, ma non so se questa sia la forma definitiva... anche di questo ce ne occuperemo più avanti.

Per ora, non mi resta che ringraziarvi per le visite, e sperare che continuiate a seguirmi su My Games Corner.

Goodnight and good luck

  



venerdì 3 novembre 2023

So Long, and Thank You for All the Fish

 


Ieri sera, Epic Games mi invia una mail in cui mi si chiedeva di cambiare il nome visualizzato, poiché presentava contenuti non appropriati.

HellCiccio, un nick che possiamo definire in molti modi (brutto, stupido), ma inappropriato?

Al netto dell'ipocrisia dietro questa decisione, questa cosa mi ha aiutato a realizzare un pensiero che avevo da tempo. In effetti, pensandoci, HellCiccio è un nick che mi porto dietro da tanti, troppi anni. Un nome che mi porto dietro addirittura dai tempi di GamesRadar e che, a dirla tutta, non mi ha mai fatto impazzire più di tanto.

Mi ero iscritto a quel forum per chiedere una cosa specifica di cui non ricordo più nulla, ma ho ben chiaro il processo mentale che mi ha portato a quel nome... Negli anni, mi sono quasi abitato alla sua pronuncia cacofonica, che molti amici abbreviavano in Hell (un aspetto che da buon metallaro non potevo non apprezzare!).

Ma diciamocelo, a 42 anni riferirmi al mio "doppleganger digitale" con HellCiccio mi suonava strano da tempo, al limite del cringe. Certo, resterà la "macchia" sulla mail che ormai uso tantissimo a livello personale (per fortuna ho avuto la decenza di separarla dalla mail lavorativa, più "seria"), ma tant'è.

E così, preso un bel respiro, ho deciso di dire addio a questo nickname. Può sembrare una sciocchezza, e quasi certamente lo è, ma separarsi da un nome che nel bene e nel male ti ha accompagnato online per anni, non è poi così banale.

Vuoi o non vuoi fa parte della tua identità, se così vogliamo definirla, quantomeno digitale. E così, passare a un nick più congeniale (Cloudman è un nome che ho usato in vari contesti, che apprezzo molto sia per il concetto delle nuvole che per il richiamo a quel capolavoro che risponde al nome di Killer7) ha significato chiudere un capitolo piuttosto lungo della mia vita. Sì perché, mai come nel mio caso, il mondo digitale e quello reale hanno finito spesso per sovrapporsi. E vi ho mai detto che il mitico Mario AIO Morandi, che considero un amico da tanti anni, è stato mio ospite e ci siamo anche rivisti di recente qui in Sicilia?

Dunque, chiudere il capitolo HellCiccio e un po' più che un banale cambio di nick: certo, mi piacerebbe abbandonare del tutto il concetto di nickname, ma tengo molto alla mia privacy, di conseguenza nope!

Qui sul blog, però, ho deciso di non adottare un'alternativa, e firmare semplicemente con il mio nome, Marco che penso sia la cosa più appropriata, data la natura personale di questo blog (senza contare che ormai, probabilmente, sono l'unico a leggere queste elucubrazioni mentali).

Cambierà qualcosa? Probabilmente no, anche se fa un po' strano leggere Cloudman e non più quel brutto, cacofonico, nick che ho usato per così tanto tempo...

Sì, alla fine, è davvero un pippone mentale piuttosto inutile, ma ho sentito come il bisogno di cristallizzare questo momento, fissarlo nel tempo e nello spazio di questo piccolo blog.

My name is Marco Stefano, but everybody call me Marco