domenica 22 febbraio 2009

Rush!

21 giorni senza scrivere nulla.
Tantissimi per me, ma il lavoro lascia sempre meno tempo a disposizione, specie ora che mi sono messo in proprio.

Si perchè da 10 giorni ho iniziato una mia attività, assieme alla mia adorata Laura e al mitico Filippo "Truce Phil", caro amico di vecchia data.

Dunque il tempo libero si riduce notevolmente, come se non bastasse oltre alla mia attività, continuo a svolgere un lavoro part time che mi consente di sbarcare il lunario finchè la mia azienda non decolli come voglio io...

Il tempo per i videogiochi, di conseguenza, si riduce a quella mezz'oretta prima di andare a pranzo o la sera al posto del canonico film in DVD.

Una cosa non cambia, però: la passione e l'amore per questo mondo che mi porto dentro e che mai come oggi è tanto forte!

Come vedete sotto il profilo, attualmente sto giocando a tre titoli contemporaneamente (cosa mai fatta, visto che sono sempre stato abituato a giocare un titolo alla volta), ma visto che il tempo è poco cerco di distribuirlo in più titoli, per godermi al meglio la mia collezione, dato che molti giochi stanno sullo scaffale in attesa di essere provati da tempo ormai.

Dei tre giochi attuali, Bioshock (di cui ho scritto una recensione su Ciao), Fire Emblem Radiant Dawn e Sam & Max Season one avrò modo di parlare su questi lidi... al momento tutto quello che mi vien da dire è VIVA I TELLTALE per aver riportato alla gloria un duo di agenti di polizia freelance di cui sentivo molto la mancanza. Certo lo humor piccato e velatamente polemico nei confronti della attualità statunitense portano Sam & Max più vicini al nostro mondo che a quello astratto e a sè del primo titolo, Hit the Road, cosa che non ho ancora capito se apprezzo o no. Però lo stile, le situazioni e le gag, senza scordare gli exploit di Max mi hanno strappato più di una risata, quindi VIVA I TELLTALE!

Di Fire Emblem posso dire che, dopo averlo quasi fanculizzato alla prima partita (l'ho trovato un pelino più difficile del prequel su Gamecube), adesso lo sto seguendo con la stessa passione con cui ho finito il predecessore... vedremo come andrà, dato che sono proprio all'inizio.

Ormai di Rapture conosco quasi tutti gli angoli, dato che sono prossimo a finire Bioshock, ma credo mi impegnerà ancora un pò perchè voglio sbloccare tutti gli achievements, e prevedo una dura lotta!

P.s. se siete incuriositi dalla mia attività, non posso che invitarvi a fare un salto nella nostra homepage, al seguente indirizzo: http://www.openspace-sicilia.com
Si tratta di un'azienda che progetta e propone itinerari turistici in Sicilia. A ciò si affianca una serie di servizi connessa alla creazione di eventi, oltre che di comunicazione e marketing (soprattutto turistico)...

domenica 1 febbraio 2009

Scorrete lacrime, disse il videogamer...

La componente emotiva di un certo tipo di videogiochi assume una dimensione notevole, nella valutazione e nell'apprezzamento degli stessi, specie quando è la colonna sonora a "far la parte del leone".

Questa lezione l'abbiamo appresa a livello inconscio nelle lunghe sessioni di gioco, durante tutti gli anni che abbiamo trascorso assumendo il ruolo di videogamers, come attanti-attori (semioticamente le due figure, nel videogame di un certo livello tendono a mio avviso a confondersi) di un processo dinamico che coinvolge mente, occhio e - perchè no? - cuore.

Crescendo e diventando più critici ed analitici abbiamo cominciato ad estrapolare dal contesto ludico una serie di connotati estetici, narrativi ed emotivi che, nel complesso, ci aiutano a stabilire se un gioco ci è piaciuto oppure no.

Molto spesso, anche se non ce ne rendiamo conto, la fruizione di un dato gioco, il suo godimento, la partecipazione emotiva alle vicende narrate o interagite, è pesantemente influenzata dal comparto sonoro.

A riprova di ciò basti pensare a quanto è stato importante Radiogame per i videogamer che, come me, hanno potuto rivivere ricordi ed emozioni videoludiche strettamente connesse alle vibrazioni di quelle note, di quei brani, che lasciano solchi profondi nell'animo di chi li ha vissuti, non solo giocati, portando con sè tutto un bagaglio di memorie non direttamentee connesse al medium videoludico e, tuttavia, in qualche correlato ad esso: quante volte avremo ricordato un particolare amico di infanzia con cui giocavamo volentieri in sala giochi con questo o quel gioco?

E poi, quante volte abbiamo pianto davanti ad un passaggio particolarmente struggente? Quante volte ci siamo commossi, con il "magone", nel portare a termine un gioco, godendone l'intenso finale?

Questo avviene molto spesso con i J-RPG (per quel che mi riguarda cito Chrono Trigger, mi ha fatto davvero venire gli occhi lucidi), ma non necessariamente solo con quelli.
Shenmue, ad esempio sa essere parecchio commovente, per non parlare dei titoli di coda di Out Run con lo struggente Last Wave (andatevi a riascoltare Episode 00 di Radiogame se volete valutare con le vostre orecchie...), guardacaso due titoli SEGA del grande Yu Suzuki.

I videogames, i loro ricordi e le emozioni che suscitano... come potete leggere sotto il logo di My Games Corner...

Ammetto di essere un Retrogamer piuttosto tardivo, dato che ho cominciato a retro-giocare in concomitanza con la scoperta del Radioshow Videoludico Definitivo: titoli come Xenogears, ad esempio, fino all'anno scorso li conoscevo solo per fama e per qualche video osservato sul tubo...

Sempre grazie alla community di Retrogamer.it (ormai il mio punto di riferimento per quanto riguarda il videogioco come arte e manifestazione di qualcosa di più che il semplice atto ludico in sè) e al podcast di Mario AIO Morandi, vengo a sapere dell'esistenza di Creid, album di 10 tracce, contenente le più significative musiche della colonna sonora di Xenogears, ad opera di Yasunori Mitsuda, riarrangiate dalla Millenial Fair.

Questo album mi sta tenendo molta compagnia nelle mie "passeggiate" (ho l'abitudine di recarmi a lavoro a piedi, con il mio fedele lettore MP4 sempre con me), assieme a Radiogame.
In particolare, qualche giorno fa, in occasione di una trasferta di lavoro, mi sono caricato Creid nel lettore e me lo sono ascoltato durante il viaggio.

Ad un certo punto, guardando fuori dal finestrino dell'auto del mio collega (in macchina devo ascoltare la musica altrimenti soffro), ho visto le vette innevate delle Madonie, avvolte da nubi grigie e un piccolo paesino arroccato su una rupe. In quel momento stavo ascoltando "Balto".
E' stato qualcosa di indescrivibile.

Inutile dire che la mia fantasia ha preso il volo e, ripensando alle partite a Xenogears (che ancora non ho giocato seriamente e a fondo, ahimè) e a quel panorama che avevo davanti gli occhi, ancora adesso mi viene la pelle d'oca.

Concludo questa lunga (spero non noiosa) dissertazione dando un suggerimento a chi, per ora, magari ha perso un pò l'entusiasmo per questa passione: ricominciate dalla musica.