lunedì 9 settembre 2024

Pioggia, dove sei? Ah eccoti finalmente!


Quest'anno, la pioggia si è fatta aspettare davvero tanto. A parte qualche sporadico acquazzone, siamo rimasti a secco per mesi, con conseguenze preoccupanti per l'agricoltura e non solo.

Settembre ormai è entrato, e l'appuntamento con il mio amato odore di pioggia è un evento che aspetto sempre con ansia, sebbene questa sia stata una delle estati più belle degli ultimi anni grazie a una stupenda vacanza di famiglia, inizio a sentire il bisogno del cambio di stagione.

E proprio stanotte, finalmente, è arrivata. Sta ancora piovendo ora che scrivo, una pioggerellina dolce e leggera che spero aiuti a superare la siccità senza far danni.

Dopo una lunga pausa dai giochi da tavolo e da altre attività ormai routinarie, torna il desiderio di organizzare serate con il mio gruppo di amici, di rintanarmi in casa mentre fuori diluvia, magari con una bella bevanda calda.

Eh sì, l'età avanza ehehe!

Lato videoludico c'è poco da dire, sarà il lavoro che mi tiene sullo schermo per otto ore al giorno, ma proprio non mi va di accendere la Switch o il PC. Ogni tanto mi viene voglia di buttarmi su qualche vecchio gioco della mia collezione PlayStation 2, ma poi subentra la pigrizia o comunque tutta la sbatta di collegare la console, trovare l'alimentatore nei cassetti dove tengo tutti gli accessori delle retroconsole, ecc. Tra l'altro, nello studio al momento non ho un CRT per mancanza di spazio e non ho ancora completato la ristrutturazione della stanza per trovare un angolino dove poter andare di retrogaming.

Sarà poi l'arrivo di Alien Romulus al cinema, ma mi sta balenando in testa l'idea di provare Alien Isolation, ovvero farmi coraggio e giocarlo. Da quando è nata mia figlia, sono diventato un po' fifone e l'idea di farmi braccare dallo Xenomorfo non è che mi faccia impazzire. Probabilmente lo giocherò alla difficoltà più bassa, per godermi l'esperienza e l'ambientazione. Non c'è disonore in questo, vero? Vero?

Insomma, non è stata solo la pioggia a farsi aspettare. Anche io spero di tornare un po' più attivo, anche se come dicevo al momento non ho voglia di altri schermi...

Con Penny abbiamo timidamente ricominciato a fare qualche gioco, come Kakerlaken Poker (noto anche come Cockroach Poker o Il poker dello scarafaggio), un piccolo gioco di carte tutto incentrato sul bluff, davvero divertente e che vi consiglio soprattutto se avete un gruppo di amici caciarioni a cui piace ridere e prendersi un po' in giro!

La mia conversione ai german, però, è quasi ultimata e, negli ultimi tempi, ho recuperato alcuni grossi titoli come Mosaic: Una Storia di Civilizzazione che sembra tanto un mix tra Civilization e Age of Empires in scatola, mentre attendo con ansia l'arrivo di 7 Wonders. Negli ultimi tempi ho letteralmente divorato 7 Wonders Duel con mio fratello, di cui magari vi parlerò in un altro post, e approfittando di un'ottima occasione su Vinted, ho preso una copia di seconda mano in ottimo stato.

Sempre su questa piattaforma, sono riuscito a recuperare alcuni titoli che mi interessavano, come InBetween, un gioco di carte per due giocatori che omaggia Stephen King e ricorda anche Stranger Things, preso principalmente per avere un'alternativa da giocare con mio fratello.

Ma il vero colpaccio è stato The King is Dead, un gioco elegante e semplice da spiegare e apparecchiare, ma di una profondità incredibile. 

The King is Dead

Al momento, ho avuto la possibilità di provarlo solo in modalità solitaria, tramite un'ottima variante non ufficiale trovata su Board Game Geek che il venditore ha stampato e incluso nella scatola nella sua versione italiana, mentre il gioco è in inglese (poco male, perché è 100% indipendente dalla lingua). Tutte le mie aspettative sono state superate e non vedo l'ora di intavolarlo.

Dopo un weekend davvero caldo e soffocante, questo lunedì parte con un'aria decisamente più fresca e l'amato petricore che sale dal terreno rovente che finalmente si raffredda.
Ora non resta che attendere le prime serate di gioco. E magari accendere il PC gaming una di queste sere...

Tonight Tonight








venerdì 26 luglio 2024

Overcome

 

Il mio bel braccino depilato

Da bambino, ho frequentato i primi anni di asilo nido negli States, dato che sono nato lì e ci ho trascorso i primi cinque anni e mezzo della mia vita.

Dove vivevo, ogni scuola materna/asilo era dotata di piscina e la frequentazione includeva un corso di nuoto/acquaticità.

Da quello che mi raccontava mia madre, e dai miei ricordi, me la cavavo molto bene in acqua. Purtroppo questa cosa ha scatenato un po' di gelosia in uno degli altri bambini che ha ben pensato di tenermi la testa giù, sotto l'acqua.

Mi sono portato dietro questo trauma fino ai miei 17 anni: niente acqua alta, mare e piscina molto mal volentieri.

Poi un giorno, semplicemente, ho deciso di non voler più essere schiavo di questa fobia, e, pian piano, ho iniziato a imparare a nuotare, a fare il morto a galla e ad andare di stile libero.

La paura dell'acqua alta, però, non mi mollava. Semplicemente, una volta arrivato a metà vasca, mi bloccavo, nel panico. Paralisi totale.

Passano gli anni, arriva Penny. Io e mia moglie decidiamo di farle prendere confidenza con l'acqua fin da piccolina, così a 3 mesi e poi a 6 abbiamo fatto un corso di acquaticità con un'ostetrica. Mia moglie non sa nuotare molto bene e quindi ha passato a me la palla.

Devo dire che quei momenti in piscina con la mia piccolina sono ricordi che custodisco come un tesoro nella mia mente. Abbiamo legato tantissimo, a livello primordiale, ma soprattutto lei ha sviluppato un senso per l'acqua che si porta dietro ancora oggi.

Qualche anno dopo, le abbiamo fatto fare un piccolo corso estivo in piscina, dove ha imparato a gestire la presenza in acqua alta e molto altro. Da allora, non ha più smesso di tuffarsi dove non tocca, sia in piscina che al mare.

Siccome, ogni volta che la vedevo saltare, perdevo un paio di anni di vita per l'ansia, ho deciso di affrontare una volta per tutte la paura dell'acqua alta e di seguirla per tenerla d'occhio e aiutarla in caso di bisogno.

È stata dura, soprattutto combattere il panico, sapendo che sarei annegato se avessi lasciato che il mio corpo si bloccasse. Anche il fatto che lei venisse ad abbracciarmi in acqua dove non tocco, mi metteva molta paura, ma ho lottato con tutto me stesso, soprattutto per non trasmettere questa ansia a lei.

Due anni fa, andiamo in vacanza e, a un certo punto, decidiamo di fare una gita in barca. Il percorso prevedeva delle soste in acqua molto alta per nuotare. E ovviamente, quel pesciolino di mia figlia era sempre la prima a mettere il giubbino di sicurezza e tuffarsi dall'imbarcazione.

E così, per forza di cose, ho dovuto prendere il coraggio a quattro mani e nuotare a 16, 20 e 24 metri. Potete immaginare come stavo.

Però, dopo un paio di momenti in cui ho sentito il panico spingere verso il petto, alla fine mi sono abituato e mi sono goduto la cosa, mandando la talassofobia al mare (teh-eh).

Adesso, quando andiamo in piscina, salto direttamente in acqua dalla parte più profonda e quest'anno, a mare, per la prima volta, mi sono tuffato dagli scogli e sono andato in esplorazione al largo, senza la minima paura, tenendo pure la mia pulce d'acqua quando si stancava.

Ancora una volta, mia figlia ha avuto la capacità di farmi uscire dalla mia comfort zone e superare i miei limiti, per amore suo, per evitare che anche lei possa incorrere in queste situazioni.

Da quando c'è lei, la mia vita si è riempita di colore, emozioni, avventura. Lei non ha idea di quanto io le sia grato per essere mia figlia.

E così, alla fine della vacanza di quest'anno, io e mia moglie decidiamo di celebrare tante cose (che terrò per me) con un tatuaggio.

Io ho scelto la megattera, uno dei miei animali acquatici preferiti, un simbolo che mi ricorderà sempre che si può superare tutto, anche quello che fino a qualche anno fa avresti considerato impossibile. Se mi avessero detto che un giorno avrei saltato da uno scoglio in acqua profonda almeno 5 metri gli avrei riso in faccia.

E sto anche valutando di fare il corso per prendere il brevetto da sub, l'anno prossimo!

Il richiamo delle balene è anche un riferimento ad Abzû, un gioco che ho vissuto con mia figlia, restando a osservarla mentre si stupiva e lanciava gridolini di gioia per tutti i pesci a schermo (vi ho detto che adora anche pesci, meduse e altre bestioline di mare?).

Non so perché ho sentito il bisogno di condividere questa cosa, ma averlo fatto mi ha aiutato a fissare nella testa alcune cose che girovagavano a livello istintivo dentro di me.

E che bello avere finalmente un ricordo estivo carico di gioia, con zero malinconia! :)


And we shall overcome, as we've done before

lunedì 29 aprile 2024

Perdere di vista

 

Foto di João Cabral

Nel tempo, mi sono accorto di aver perso di vista alcune cose. Non so se sia stanchezza, età, vicissitudini di vita, ma resta il fatto di averle perse di vista.

Un tempo adoravo disegnare, i miei diari di scuola erano dei libri a fumetti, leggevo tantissimo, ero un avido videogiocatore, sentivo un legame viscerale con il retrogaming, come forse avete avuto modo di constatare, soprattutto nei miei post più vecchi.

Eppure, eccomi qua: gioco sempre meno. Ho sempre meno pazienza. Mia moglie ha iniziato un corso di disegno, e qualche anno fa mi sarei buttato a capofitto sulla cosa insieme a lei.

Ma oggi è diverso.

Mi trovo sempre più distaccato. Dai videogame, dal disegno, e leggo pochissimo. Certo il tempo è quello che è, ma non è solo questo il fatto. Quello che etichettavo comodamente come "pigrizia" è diventato sempre di più un piccolo buco nero che fagocita ogni entusiasmo.

I board game finiranno nel buco nero? Forse. Oggi sono una delle poche cose per cui nutro un genuino interesse, tra alti e bassi. Ultimamente, facendo un po' di introspezione, ho notato come alcune partite mi lascino l'amaro in bocca. Credevo fosse la sconfitta. Ma non è quello. Alla fine, di vincere o perdere mi frega il giusto (a volte mi godo una vittoria, così come rosico per una sconfitta, ma ci sta), ma in generale quello che proprio mi disturba è giocare male. È come dire al mondo "sono stupido". E lo so che è una fisima mia, ci sto lavorando, ma non è facile allontanarsi da questo atteggiamento. Alla fine, sono molto competitivo ma solo con me stesso. E sono molto severo ed esigente nei miei confronti (e mi trovo più spesso a deludermi che altro).

Poi oggi, succede una cosa fantastica: portando mia figlia a scuola, ho messo sullo stereo della macchina Highway Star dei Deep Purple. Penny suona la batteria già da qualche anno e la sua attitudine da punk rocker emerge con forza quando ci sono intro memorabili come quella di questa canzone.

E così, al netto di un momento in cui ci siamo sentiti così connessi, grazie alla musica, ho ritrovato quella sensazione di amore viscerale per il "rumore" che nemmeno io saprei come descriverla. Ma è stato come aprire una finestra e fare cambiare un po' l'aria.

Non so nemmeno perché senta il bisogno di scrivere queste cose, più di una volta in questi giorni ho contemplato l'eventuale chiusura del blog. Parliamoci chiaro, lo leggo solo io. Però forse, alla fine, rimane un piccolo diario, dove ogni tanto andare a recuperare delle sensazioni che, senza volerlo, ho perso di vista.

Perdere di vista le cose forse fa parte del processo naturale che porta dalla crescita all'invecchiamento, oppure sono davvero stupido.

Credo che non lo saprò mai. Però ci sto provando davvero a capire perché.

lunedì 26 febbraio 2024

Wandering Alone

 


Foto di Jeswin Thomas

Quando ormai mi avvicinavo ai quaranta, credevo che la cosa peggiore sarebbe stato "l'inizio della vecchiaia"... qualsiasi cosa significasse.

Scherzo sempre sugli acciacchi, sul detto "passata la quarantina, un malanno ogni mattina", ma tutto sommato non posso lamentarmi. Sì, percepisco che il mio corpo non risponde più come un tempo, ma niente di drammatico.

Quello che non mi aspettavo, invece, è il senso di solitudine e isolamento che sempre più spesso bussa alla porta della mia mente, soprattutto nei weekend, quando ci si ferma dopo una settimana di lavoro bella pregna, con l'idea di risposare e oziare. E invece... l'ozio e la noia diventano quasi un veleno che la mia testa non riesce proprio a smaltire.

Gli amici storici, quelli con cui sono cresciuto, sono tutti fuori. Gli amici trovati e ritrovati nel tempo, invece, proprio come me sono presi dalla vita, dalla famiglia e da tutto quanto, di conseguenza trovare le occasioni per stare insieme diventa quasi un lavoro...

Di recente, non so perché, risistemando un po' le vecchie cose tenute da parte, quelle che sembrano sparire dal piano dell'esistenza finché non te le ritrovi davanti come se non fosse passato nemmeno un giorno, ho ricominciato a guardare la mia vecchia collezione di Magic The Gathering. Un gioco che ho solo collezionato, ma mai giocato, un po' per mancanza di tempo/voglia, un po' perché all'epoca non conoscevo nessuno che giocasse, ma soprattutto, diciamolo, perché sono sempre stato parecchio asociale e non ho mai avuto voglia di uscire dalla mia maledetta comfort zone e andare a qualche evento organizzato dalla fumetteria locale (che oramai non esiste più).

E ora che vorrei, non c'è più nessuno con cui giocare. I gruppi consolidati giocano con le ultime collezioni, con mazzi pro che costano uno stipendio, a livello super-competitivo. Niente casual. Da nessuna parte nel raggio di 100 km.

E così, dai, perché no? Mettiamo un'altra cosa nella pila dei rimpianti. Ecco, inizio a rendermi conto di stare a tutti gli effetti invecchiando a causa dei rimpianti. Quanti treni ho perso. Quante cose avrei voluto fare e che ho rimandato perché tanto c'è tempo.

Odio, detesto questo lato di me.

Eppure, in quei momenti in cui vorrei fare tutto ma non mi va di fare niente, sento ancora di più il senso di solitudine e isolamento. 

Che poi, non c'è da fraintendere: adoro la mia famiglia e amo passare del tempo con la mia piccola pulce, ma ogni tanto, anche io sento il bisogno di essere altro. Sarà egoista da parte mio, ma credo che tutti noi a un certo punto abbiamo bisogno del nostro spazio.
Spazio che, vuoi o non vuoi, manca, specie quando sei solo, quando non hai molte altre persone con cui condividere un hobby, una passione. D'altronde, non posso costringere sempre moglie e figlia a giocare con me a qualche board game: so che anche se magari si divertono anche, lo fanno al 90% per me. E lo apprezzo.

Non parlo volentieri della mia salute mentale, specialmente in rete, ma forse se mi seguite da un po' (ma chi voglio prendere in giro? Lo leggo solo io questo blog, ahah), avrete intuito che in me c'è qualcosa che non va.

E i weekend, ultimamente, sono devastanti per me. Di settimana, rimanendo funzionale e impegnato al lavoro, riesco ad andare avanti senza troppi problemi, ma il fine settimana è come un pantano in cui passo richiede uno sforzo soffocante.

La mancanza degli amici storici si fa sentire fortissima. Eppure, non riesco a prendere quel maledetto telefono e chiamare qualcuno. C'è tempo. Ma a chi la racconto? Non voglio farmi sentire giù o altro.

Ed eccomi qua, a vagare da solo in questo paese che è sempre più un fantasma di ricordi e nostalgia. Non posso fare mezzo passo senza ricordare qualcosa o qualcuno che non c'è più.

È questo invecchiare? Che schifo.

Per fortuna non va sempre così. E, ripeto, sono molto fortunato ad avere una famiglia stupenda che riesce a colmare tanti vuoti. Però, alcuni di quei vuoti rimangono.

Non date mai niente e nessuno per scontato: se avete tempo da passare con persone che vi stanno a cuore o fare cose che vi fanno stare bene, non procrastinate. Fatelo ora che potete.

giovedì 9 novembre 2023

Ultime vicissitudini analogiche (e non solo)

 


Per chi, come me, lavora otto ore al giorno al computer, non è raro volersi distaccare un po' dal mondo digitale alla fine della giornata.

Una delle cose che adoro è che, negli ultimi anni, ho avuto la fortuna e l'onore di unirmi a ben due gruppi di appassionati di board game, non solo recuperando vecchie amicizie, ma trovandone anche di nuove.

Ma ormai questa storia dovreste conoscerla, dato che ne ho già scritto profusamente negli ultimi post.

La cosa interessante, e nuova, è che da un po' di tempo ricomincio anche a sentire un po' la spinta verso il videoludo, sebbene sia molto più lieve e meno pressante di un tempo.

E così, complice anche un bellissimo regalo di compleanno ricevuto da mia moglie, ho risistemato la postazione in studio e separato il PC gaming dal computer che uso per lavoro.


Laura mi ha regalato un fantastico case Lian-Li, un marchio ormai leggendario nel settore, che garantisce prestazioni termiche molto migliori rispetto al vecchio e così, durante lo scorso weekend, ho provveduto a trapiantare tutto.

Questo cambiamento è stato positivo, perché adesso accendo quel computer solo quando ho voglia di giocare e rilassarmi, non associandolo più al lavoro. E ho ripreso in mano Control, che ho finito (quantomeno la parte main), insieme al DLC dedicato alle Fondamenta.

Poco tempo fa, ho avuto modo di acquistare Starfield a un prezzo tutto sommato accessibile, e sebbene abbia fatto solo poche missioni, non ho potuto fare a meno di apprezzarne diverse qualità, la prima il senso di avventura ed esplorazione. Sicuramente nei prossimi giorni lo riprenderò in mano, tempo di ultimare le ultime missioni e il DLC dedicato ad Alan Wake sul gioco Remedy.

Per lavorare, sono passato a un Mac mini con processore M2 e devo dire che mi trovo benissimo. Ho avuto la possibilità di installare qualcosa da Steam per testarlo ed è stata una soddisfazione. Ma la cosa più bella è che sono riuscito a riesumare una vecchia gloria del passato, ovvero Sim Tower, un gioco che ho amato alla follia da ragazzo. Per giocarlo, è servita una macchina virtuale con macOS 9, e dopo i primi sbattimenti, è stato davvero bello ritrovarmi a costruire la mia torre dopo tanti anni.

Sempre pensando al passato, ultimamente mi è venuta voglia di tornare a giocare le vecchie avventure della LucasArts. Il primo titolo che mi viene in mente è Full Throttle, per cui sto provando una certa nostalgia.

Ma mi sono ricordato che non ho mai giocato a Indiana Jones and the Last Crusade, una mancanza che voglio recuperare quanto prima. Tra l'altro Penny si è appassionata della saga e potrebbe essere l'occasione per giocare insieme alla nostra prima avventura punta e clicca.

Chissà, durante la pausa natalizia, riuscirò magari a riprendere anche System Shock, un ottimo remake che ho dovuto mettere in pausa per i troppi impegni.

Certo, sono tante cose da fare, e sono quasi certo che non riuscirò a farle per mancanza di tempo/voglia, ma uno può sempre sperare, no?

Lato giochi da tavolo, sto cercando di godermi tutti i titoli accumulati negli ultimi anni, evitando nuove acquisizioni sia per motivi di spazio ma anche e soprattutto perché si finisce a non approfondirne nessuno. Con il gruppo, stiamo rispolverando l'immortale Blood Rage, a cui sto aggiungendo un piccolo upgrade fatto in casa.

Altro gioco che fa furore è Nemesis, per cui ho acquistato dei piccoli accessori su Etsy, molto utili per proteggere le tessere e tenere traccia dei colpi assestati agli Intrusi in modo più efficiente.

Magari vi racconterò meglio di queste cose in un post dedicato... vedremo.

Però dopo tanti mesi di silenzio, è bello risentire un po' il richiamo dei videogiochi, anche se non so se posso definirlo un ritorno di fiamma, un qualcosa di momentaneo o una semplice botta di nostalgia. C'è che però ogni tanto sento voglia di accendere il PC e far partire qualcosa, quindi questo ce lo portiamo a casa con piacere.

Quel che è certo è che ho sentito molto la mancanza di questo posto, e mi pare di capire che c'è ancora qualcuno là fuori che si prende la briga di venire a leggere queste mie elucubrazioni mentali.

Non so cosa mi riserverà il futuro, così come non so che strada intraprenderà questo blog, ma quello che so è che ci sto pensando: voglio continuare a scrivere, ma non so se questa sia la forma definitiva... anche di questo ce ne occuperemo più avanti.

Per ora, non mi resta che ringraziarvi per le visite, e sperare che continuiate a seguirmi su My Games Corner.

Goodnight and good luck

  



venerdì 3 novembre 2023

So Long, and Thank You for All the Fish

 


Ieri sera, Epic Games mi invia una mail in cui mi si chiedeva di cambiare il nome visualizzato, poiché presentava contenuti non appropriati.

HellCiccio, un nick che possiamo definire in molti modi (brutto, stupido), ma inappropriato?

Al netto dell'ipocrisia dietro questa decisione, questa cosa mi ha aiutato a realizzare un pensiero che avevo da tempo. In effetti, pensandoci, HellCiccio è un nick che mi porto dietro da tanti, troppi anni. Un nome che mi porto dietro addirittura dai tempi di GamesRadar e che, a dirla tutta, non mi ha mai fatto impazzire più di tanto.

Mi ero iscritto a quel forum per chiedere una cosa specifica di cui non ricordo più nulla, ma ho ben chiaro il processo mentale che mi ha portato a quel nome... Negli anni, mi sono quasi abitato alla sua pronuncia cacofonica, che molti amici abbreviavano in Hell (un aspetto che da buon metallaro non potevo non apprezzare!).

Ma diciamocelo, a 42 anni riferirmi al mio "doppleganger digitale" con HellCiccio mi suonava strano da tempo, al limite del cringe. Certo, resterà la "macchia" sulla mail che ormai uso tantissimo a livello personale (per fortuna ho avuto la decenza di separarla dalla mail lavorativa, più "seria"), ma tant'è.

E così, preso un bel respiro, ho deciso di dire addio a questo nickname. Può sembrare una sciocchezza, e quasi certamente lo è, ma separarsi da un nome che nel bene e nel male ti ha accompagnato online per anni, non è poi così banale.

Vuoi o non vuoi fa parte della tua identità, se così vogliamo definirla, quantomeno digitale. E così, passare a un nick più congeniale (Cloudman è un nome che ho usato in vari contesti, che apprezzo molto sia per il concetto delle nuvole che per il richiamo a quel capolavoro che risponde al nome di Killer7) ha significato chiudere un capitolo piuttosto lungo della mia vita. Sì perché, mai come nel mio caso, il mondo digitale e quello reale hanno finito spesso per sovrapporsi. E vi ho mai detto che il mitico Mario AIO Morandi, che considero un amico da tanti anni, è stato mio ospite e ci siamo anche rivisti di recente qui in Sicilia?

Dunque, chiudere il capitolo HellCiccio e un po' più che un banale cambio di nick: certo, mi piacerebbe abbandonare del tutto il concetto di nickname, ma tengo molto alla mia privacy, di conseguenza nope!

Qui sul blog, però, ho deciso di non adottare un'alternativa, e firmare semplicemente con il mio nome, Marco che penso sia la cosa più appropriata, data la natura personale di questo blog (senza contare che ormai, probabilmente, sono l'unico a leggere queste elucubrazioni mentali).

Cambierà qualcosa? Probabilmente no, anche se fa un po' strano leggere Cloudman e non più quel brutto, cacofonico, nick che ho usato per così tanto tempo...

Sì, alla fine, è davvero un pippone mentale piuttosto inutile, ma ho sentito come il bisogno di cristallizzare questo momento, fissarlo nel tempo e nello spazio di questo piccolo blog.

My name is Marco Stefano, but everybody call me Marco

giovedì 26 ottobre 2023

I miei 10 giochi da tavolo preferiti da giocare a Halloween

 

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/jack-o-lantern-236277/

Si avvicina Halloween e a casa abbiamo già intagliato la zucca, in attesa del weekend per tirare fuori le decorazioni a tema, tra ragnatele, scheletrini e pietre tombali varie ed eventuali.

D'altronde, Penny adora questa festa e a noi piace molto farle vivere la magia di questi momenti, prendendo anche lo slancio per le festività più impegnative che ormai sono sempre più vicine.

In questo periodo, dove l'autunno si sta facendo proprio aspettare, sentiamo un po' il mood della spooky season, e cosa c'è di meglio di una bella serata intorno al tavolo per passare il tempo insieme e divertirci?

Come ormai avete potuto vedere, è da un po' che i giochi da tavolo sono diventati una delle nostre passioni principali e, quindi, ho pensato di condividere con voi i miei 10 giochi da tavolo preferiti da giocare a Halloween, con qualche piccola menzione speciale alla fine.

Stanchi dei soliti film horror? Ecco qua alcuni giochi che potranno farvi vivere in prima persona l'atmosfera di Halloween!

I 10 giochi da tavolo perfetti per Halloween (secondo me)

Prima di cominciare, una piccola premessa: alcuni giochi da tavolo di questa lista sono più adatti alle famiglie, mentre altri sono maggiormente indicati per un pubblico adulto per le tematiche affrontate. Cercherò di specificare il più chiaramente possibile questi aspetti, così da aiutarvi a scegliere il vostro prossimo gioco da tavolo per Halloween, se vorrete seguire i miei consigli.

I giochi che cito sono tutti rigorosamente presi dalla mia collezione, che ho classificato grazie all'engine di ranking di Pub Meeple.

Quasi tutti i titoli indicati sono ancora disponibile presso i principali negozi online, a cui non sono affiliato, ma vi basterà fare una rapida ricerca online per potervi accaparrare una copia, se lo desiderate.

Ma senza ulteriore indugio, ecco la mia personale classifica dei 10 giochi da tavolo perfetti per Halloween:

1. Nemesis


Edito da Awaken Realms, Nemesis è un gioco semi-cooperativo, dove i giocatori interpreteranno il ruolo dei membri dell'equipaggio dell'astronave Nemesis. Risvegliati improvvisamente dal crio-sonno durate il ritorno a casa, i giocatori dovranno capire perché la nave è in stato di allarme e fare i conti con un'invasione di creature degne della famosa saga cinematografica Alien.

Ma gli intrusi non saranno l'unica minaccia, infatti tra l'equipaggio potrebbe nascondersi un traditore che tramerà alle spalle degli altri giocatori per i propri fini personali. Tra questi, ci potrebbe essere anche l'eliminazione di un rivale!

Nemesis è un gioco grande, grosso e costoso. Il prezzo supera con disinvoltura i 100 euro, ma i contenuti al suo interno sono di prim'ordine: dalle miniature assolutamente pazzesche, alle plance in cartoncino robusto.

Per i temi trattati e le situazioni che si possono innescare, consiglio Nemesis a un gruppo di giocatori più maturi.

2. Zombicide Invader


La serie di Zombicide è molto amata dagli appassionati dei giochi da tavolo più incentrati sull'azione. Il successo riscosso dal brand è incredibile, tanto che CMON, la sua casa editrice, ha pubblicato diverse versioni di questo gioco da tavolo.

Zombicide Invader è quello ambientato in un futuro prossimo, dove l'umanità ha iniziato a colonizzare altri pianeti. E proprio in una di queste colonie si scatena un'infezione che rende i pacifici alieni che la abitano dei feroci e spietati assassini.

Un gruppo di sopravvissuti, composto da civili e militari, dovrà farsi strada nella colonia e sulla superficie del pianeta per scampare all'orda e, possibilmente, sopravvivere fino all'arrivo dei soccorsi. A patto che arrivino davvero...

Il gioco è frenetico e vede l'uso massiccio di dadi per lo sterminio degli zombi alieni. Nonostante la premessa abbastanza horror, Zombicide Invader è adatto anche ai giocatori più giovani, che magari andranno guidati un po' nei primi turni per gestire bene l'equipaggiamento e le armi a disposizione.

Anche Zombicide Invader si attesta intorno ai 100 euro, ma la quantità impressionante di miniature e la qualità complessiva dei componenti ne giustifica abbondantemente il prezzo. Inoltre potrete scaricare missioni e campagne aggiuntive direttamente dal sito ufficiale della serie.

3. Dead of Winter

Fonte: Board Game Geek
Dead of Winter è per certi versi il gioco da tavolo che più si avvicina a The Walking Dead come atmosfera. Edito da Plaid Hat Games e recentemente ristampato anche in Italia, Dead of Winter fa parte di una serie di giochi nota come Crossroads. In sostanza, si tratta di giochi che prevedono l'uso di un mazzo di carte che propone diversi bivi narrativi, a volte con bonus, ma spesso anche con malus fra cui scegliere,  che rendono ogni partita unica.
I giocatori saranno i membri di una colonia che sta cercando di resistere all'orda di non morti, durante un gelido inverno che sembra non lasciare scampo. Sarà necessario trovare cibo, medicinali e altre attrezzature, facendo attenzione a non essere morsi e a non subire gli effetti nefasti del gelo.

A complicare tutto, la possibilità che uno dei giocatori sia in realtà un traditore, che avrà l'obiettivo di sabotare la colonia e, possibilmente, distruggerla.

Per via delle tematiche affrontate, Dead of Winter è un gioco da adulti, sebbene sia possibile rimuovere dal mazzo di carte le crossroad più "controverse" che potrebbero turbare le persone più sensibili a certi argomenti. Inoltre, togliendole, il gioco sarà leggermente più "family-friendly", anche se personalmente non lo consiglierei a giocatori al di sotto dei 13-14 anni.

4. Betrayal at House on the Hill: 3a edizione


Con la terza edizione di Betrayal at House on the Hill, il classico gioco di Avalon Hill/Hasbro arriva finalmente in italiano. Certo, la traduzione un po' claudicante del manuale potrebbe creare qualche dubbio, ma in generale è un gioco che merita senz'altro un posto di rilievo in questa lista.

In questo gioco, un team di giovani (e non) indagatori dell'incubo si troverà a esplorare una vecchia casa inquietante e piena di misteri: grazie a un mazzetto di carte iniziali, l'incipit sarà diverso e condurrà, man mano che si procederà con l'esplorazione, verso bivi narrativi che renderanno ogni partita un'esperienza irripetibile.

Infatti, in Betrayal at House on the Hill, i giocatori si troveranno ad affrontare tante situazioni diverse, dettate dagli oggetti trovati e altre condizioni che porteranno a una svolta nel gioco una volta che tali condizioni saranno soddisfatte.

A quel punto, può capitare di tutto: grazie a un elenco di storie molto nutrito, un giocatore potrebbe trasformarsi in un mostro, oppure i giocatori si potrebbero trovare a competere tutti contro tutti per la vittoria. Ancora, potrebbero non esserci traditori, ma un misterioso e sfuggente nemico comune da affrontare nel dubbio e nell'incertezza.

Se state vedendo un pattern in questi giochi, avete ragione: anche in questo caso, infatti, ci potrebbe essere un traditore nascosto (o palese), ma tutto dipende da cosa succederà nel gioco. Più di cosi, rischio di entrare nel territorio dello spoiler, ma vi basti pensare che le atmosfere potrebbero essere le più disparate, tra Stanger Things e un omaggio ai classici horror da VHS trasmessi da bambini su Italia1 (Zio Tibia anyone?).

Il gioco non è particolarmente inquietante, ma alcuni scenari potrebbero essere più "spaventosi" di altri, dunque valutate bene con chi giocare a Betrayal.

Il costo contenuto e l'ampia disponibilità anche presso i negozi di giocattoli rendono questo titolo imperdibile, soprattutto durante la notte di Halloween!

5. Alone

Fonte: Board Game Geek

Alone è un gioco tutto italiano, edito da Horrible Guild. Ambientato in un futuro non meglio definito, il protagonista di Alone si ritroverà, appunto, da solo all'interno di un luogo misterioso, dopo essersi schiantato con la propria astronave.

In termini di gameplay, i giocatori si dividono in due fazioni: da una parte un giocatore sarà l'eroe solitario che dovrà esplorare la struttura (un laboratorio? un relitto?) e compiere delle missioni, mentre fino a tre altri giocatori interpreteranno i malvagi che infestano i corridoi con creature orribili e assetate di sangue, con l'obiettivo di uccidere l'eroe.

Interessante la meccanica di esplorazione che limiterà il campo visibile dal giocatore, con la possibilità di illuminare corridoi e stanze al fine di avere un vantaggio in combattimento.

Atmosfera azzeccatissima, e un sistema di regole tutto sommato snello ed elegante. A completare il tutto, un set di miniature davvero fantastico, con mostri dettagliati e una serie di eroi fra cui scegliere, con abilità e poteri differenti.

Un gioco che è stato di recente venduto in offerta a 30 euro. Se riuscite a trovarlo a questo prezzo, prendetelo a occhi chiusi.

Un consiglio? Giocatelo in 2, perché all'aumentare dei partecipanti, i tempi tendono a dilatarsi.

6. Jekyll vs Hyde

Fonte: Board Game Geek

Jekyll vs Hyde è un piccolo gioco di carte che ricorda la Briscola e il Tressette. Appartenente alla categoria dei trick-taking games, questo gioco ci metterà nei panni dell'ambiguo Dottor Jekyll e del suo alter-ego malvagio Mr Hyde, in una lotta tra caos ed equilibrio.

E sono proprio caos ed equilibrio le colonne portanti del gioco: entro tre round, Hyde dovrà cercare di creare quanto più disequilibrio possibile, vincendo o perdendo la quantità maggiore di mani, mentre Jekyll cercherà sempre di pareggiare. Se entro tre round, la bellissima miniatura in metallo raffigurante l'inquietante personaggio nato dalla penna di Robert Louis Stevenson non raggiungerà l'estremità della plancia, sull'ultima casella appartenente a Hyde, la vittoria sarà di Jekyll. Se, invece, Hyde riesce a raggiungere la sua estremità entro 3 round, avrà sconfitto la sua antitesi.

Un gioco semplice ed economico, rigorosamente giocabile da due persone, che vi consiglio tantissimo. Peccato solo il regolamento italiano che presenta alcune lacune.

7. Eldritch Horror

Fonte: Board Game Geek

Eldritch Horror è ormai un classico della Fantasy Flight Games, che riprende un altro classico, Arkham Horror espandendone la portata sul piano globale. Qui, infatti, i giocatori esploreranno il mondo in cerca di indizi e di creature da sconfiggere per fermare l'avvento dei Grandi Antichi. Ambientato nell'universo horror nato dalla fantasia di H. P. Lovecraft, Eldritch Horror è un gioco cooperativo dalla forte impronta cooperativa, dove i giocatori in team dovranno affrontare orde di creature umane e non, svelare misteri indicibili e, infine, sconfiggere uno dei leggendari orrori cosmici, come Chtulhu e Azathoth.

Come da tradizione Fantasy Flight, Eldritch Horror è un gioco che richiede tempo e dedizione per essere portato a termine e a volte può risultare parecchio punitivo. Ma l'atmosfera e le meccaniche sono irresistibili, se amate gli american e il lancio di dadi. Solo, assicuratevi di tenervi liberi per l'intero pomeriggio.

8. Ghostbusters: The Board Game


Ghostbusters: The Board Game è un gioco di miniature e dadi edito da Cryptozoic Entertainment. Per certi versi, potrebbe ricordare Zombicide, ma qui interpretiamo i quattro mitici acchiappafantasmi, alle prese con ectoplasmi di vario livello per le strade di New York.

Il gioco si presenta con una struttura a campagna, con missioni di difficoltà crescente che culminano con una battaglia contro un boss, ad esempio il marinaio di Stay Puft.

Divertente, soprattutto da giocare in famiglia, questo gioco lo consiglio a chi come me è cresciuto tra gli anni '80 e i '90 dato che ha tutte le vibe al posto giusto.

Non so quanto sia reperibile oggi, all'epoca trovai un'offerta davvero irrinunciabile da qualche parte che non ricordo più...

Il gioco è interamente tradotto in italiano, ma la casa editrice ha incluso anche i materiali in inglese, ovvero manuale e carte personaggi/fantasmi, optando per una distribuzione multilingue. Ciò è un bene, dato che la traduzione non è proprio ottima.

9. Gloom

Fonte: Board Game Geek


Gloom è un originale gioco di carte edito da Uplay. Nel gioco, ogni partecipante sarà il capo di una famiglia colpita da varie sventure. Ed è proprio la sfortuna a fare la differenza: l'obiettivo del gioco, infatti, è favorire la dipartita dei nostri familiari ma non prima di aver causato loro un'indicibile tristezza.

Già dalle meccaniche, Gloom si discosta molto da altri giochi: infatti vincerà chi avrà accumulato più punti negativi! Inoltre, le carte sono realizzate in acrilico trasparente, in modo da sovrapporle ai personaggi in gioco al fine di assegnare loro bonus e malus.

Nella competizione, i giocatori possono affidare punti felicità agli avversari, per impedire loro di raggiungere la vittoria.

L'aspetto più convincente di Gloom è il suo dark humor, con carte evento che strapperanno più di una risata, soprattutto se i giocatori si impegneranno un po' a raccontare le tristi vicende vissute dai personaggi.

Un incrocio fra La Famiglia Addams, Lemony Snickett e l'immaginario di Tim Burton, Gloom è un gioco forse non per tutti ma saprà divertire chi lo affronterà con il giusto spirito.

Il prezzo basso e la grande rigiocabilità offerta dalle espansioni rendono Gloom un titolo da prendere assolutamente in considerazione per una serata spooky!

10. Mysterium

Fonte: Board Game Geek

Edito da Libellud e Asmodee, Mysterium è un gioco particolarmente indicato per Halloween. Infatti è proprio ambientato in questo giorno, quando il mondo dei vivi e dei morti entrano in qualche modo in contatto.

Nei panni di medium invitati presso una sinistra magione, i giocatori dovranno cercare di individuare un omicida, seguendo gli indizi onirici dati dal fantasma della sua vittima, interpretato da un giocatore che per tutto il corso della partita dovrà rimanere in silenzio.

Tramite delle carte molto simili al suo cugino Dixit, Mysterium pone una sfida interessante ai giocatori: trovare la giusta combinazione di colpevole, arma del delitto e scena del crimine. Qualcuno ha pensato a Cluedo? Sì, ci sono degli elementi che lo ricordano.

Ma qui, i medium dovranno collaborare alla soluzione del caso, per dare la pace eterna allo spirito che infesta la dimora, ma anche per dimostrare chi è il più bravo: infatti, durante la partita, i giocatori "scommetteranno" sulle scelte degli altri partecipanti, incrementando il proprio punteggio chiaroveggenza. Solo chi avrà accumulato abbastanza punti potrà infine visionare la terna di indizi finali e smascherare una volta per tutte il colpevole.

Un gioco molto divertente, ma che dipende un po' dalla compagnia con cui verrà intavolato. Inoltre, sebbene una volta compreso fili tutto abbastanza scorrevole, il regolamento richiede un po' di tempo per essere assimilato e il rischio di una partita pilotata dal giocatore alpha è sempre dietro l'angolo. 

Detto questo, Mysterium è un gioco adatto a tutti, particolarmente indicato per serate in famiglia, magari con la giusta colonna sonora.

Giochi da tavolo a tema Halloween - Menzioni d'onore

Prima di salutarci, vorrei citare solo alcune menzioni d'onore, ovvero giochi che per via del loro peso ridotto o di una componente troppo family-friendly, non hanno raggiunto una posizione più alta in classifica, a eccezione di un titolo che non ho ancora avuto modo di provare, ma che credo potrebbe guadagnare qualche posto in classifica in futuro...

Ecco qui le menzioni d'onore:

  • Run, Ghost Run: un piccolo gioco edito da Cranio Creations dove i giocatori saranno dei fantasmini che infestano un hotel. Presto! Arrivano degli ospiti! Ognuno dovrà nascondere al meglio i propri fantasmi e raggiungere l'uscita prima che sia troppo tardi e soprattutto prima che un umano li veda dal buco della serratura!
  • Lo Squalo: edito da Ravensburger, un gioco asimmetrico con movimenti nascosti, in cui tre giocatori daranno la caccia all'iconico squalo del film di Steven Spielberg, interpretato da un quarto giocatore. Chi avrà la meglio?
  • Brivido: il classico degli anni ottanta, in edizione rivista e aggiornata, edito da Grandi Giochi. Bellissimo soprattutto se avete bambini più piccoli.
  • Flick 'em Up! Dead of Winter: questo gioco pubblicato da Ghenos Games è una rilettura più leggera del mondo di Dead of Winter, con le meccaniche rese note da Flick 'em Up!. In questo gioco, dovremo contare sulla nostra abilità manuale, mandando in giro i nostri personaggi a suon di schicchere. Riusciremo a completare le missioni prima di essere sovrastati dagli zombi?

E qui finisce questo articolo, sicuramente atipico per gli standard di My Games Corner, ma chissà, se vi piace, magari potrei proporre qualcosa di simile in zona Natale :)

Detto questo, alla prossima e spero vi piaccia questo nuovo taglio...

Roll the dice, roll the dice my friends


mercoledì 30 agosto 2023

Time Is Never Time At All

Foto di ROMAN ODINTSOV

Mi capita spesso di riguardare foto e video di mia figlia da piccola, oppure andare a ritroso su questo piccolo blog e rivivere attimi precisi della mia vita, che ho in qualche modo cristallizzato su queste pagine.

Non lo so, forse è vero che più vai avanti e più la tua testa inizia a voltarsi indietro, però cerco di vivere il presente il più possibile. Una delle decisioni più "difficili" che ho preso negli ultimi tempi è stata quella di ridurre al minimo la mia presenza online. Ho cancellato i miei profili Instagram e Facebook, e il prossimo a subire questo destino sarà probabilmente X/Twitter.

Quest'estate ho scattato pochissime foto durante le ferie, perché ho preferito vivere l'attimo, guardare la mia pulce d'acqua nuotare direttamente con i miei occhi piuttosto che dietro la lente distorta dello smartphone.

Sì, perché la percezione del tempo che passa è sempre più forte e cerco dunque di resistere alla tentazione di immortalare tutto, ogni secondo, per poi rendermi conto di non aver vissuto a fondo l'esperienza, troppo preso dalle riprese. Senza dimenticare tutte le ore sprecate nel maledetto doom scrolling, che ti porta via tempo prezioso praticamente per il nulla.

Insomma sto cercando di riequilibrare la mia vita digitale e quella analogica. Perché, alla fine della fiera, il tempo non è mai tempo, per niente. È molto di più: è la risorsa più grande e importante che hai e quando lo capisci, tutto il resto passa in secondo piano.

Tempo.

Ho tolto tanto tempo a cose che una volta occupavano uno spazio importante nella mia vita, da tempo non parlo quasi più di videogiochi. Non è che non li ami più, è semplicemente che adesso ho bisogno di occupare il mio tempo con altro.

Forse sono stati i lockdown, non saprei, tuttavia ho bisogno più che mai di condividere il mio tempo con le persone più importanti. La mia famiglia, i miei amici, i miei compagni d'avventura dell'Hellfire Club e dei Ludopatici Anonimi (ehehe, sì abbiamo chiamato così i nostri gruppi di board gaming).

Non so se le cose cambieranno ancora, ma ho smesso di avere paura, sia dello scorrere del tempo che del cambiamento.

Tutto è cambiamento. Sempre. 7 anni fa HellCiccio era decisamente una persona diversa dal Marco che sta buttando giù queste righe sconnesse.

Il backlog non mi fa più paura. Piuttosto è una fonte sconfinata di opportunità che coglierò se vorrò (e potrò) farlo, altrimenti lo farà mia figlia quando sarà più grande.

Non ho uno shelf of shame, che è tipicamente lo scaffale o il posto dove metti tutti i giochi da tavolo che compri ma che non hai nemmeno aperto. Ho pochissimi giochi che non ho potuto provare e per me fanno parte dello shelf of opportunity. Prima o poi avrò la fortuna di scoprire qualcosa di nuovo. Oppure no. E magari scambierò questo o quel gioco con qualcosa di più congeniale.

E va benissimo così.

Believe in me


martedì 29 agosto 2023

Cool Kids Never Have The Time

 

Brass Birmingham
Fine estate. Ormai settembre è alle porte. Oggi l'aria è fresca e ventosa, l'odore di pioggia e di eucalipti bagnati mi ricorda che ci siamo quasi.

Ma c'è ancora quella voglia di relax, di non far nulla di particolare che mi porta spesso a girare per casa un po' irrequieto, perché da una parte vorrei spaccare il mondo, intavolare il gioco più complesso che ho e batterlo, dall'altra vorrei parcheggiare le terga sul divano e non pensare a niente.

Poi un guizzo, e allora sì, dai, tiriamo fuori Brass Birmingham, e proviamo a sconfiggere uno dei suoi automi migliori, Mautoma. D'altronde, in questo periodo, quasi tutti gli amici sono fuori e, alla sera, preferiscono una passeggiata o un gelato allo stare chiusi in casa a fare qualche partita. E ci sta tutto.

Però la voglia di spostare token e pedine è troppo forte, per fortuna esistono le modalità in solo. Anzi, devo dire che, ultimamente, la maggior parte dei miei acquisti lato board games è stata influenzata, appunto, dalla presenza della modalità in solitaria, ufficiale o meno che sia.

E così, ho sfidato l'automa di Brass a difficoltà media. Dopo un breve ripasso delle regole e l'uso di un'ottima web app che mi ha evitato di stampare e imbustare le carte che stanno alla base di questa IA, ho iniziato a disporre le mie industrie nella Black Country.

Forse ho cannato qualche regola, d'altronde era da un po' che non giocavo a Brass Birmingham e non si tratta di un gioco esattamente per principianti. La sua meritatissima (secondo me) presenza al primo posto nella Top 100 di Board Game Geek si manifesta fin dai primissimi turni di gioco, e tutto è iper-soddisfacente: dal piazzamento delle tessere al proseguire sul tracciato delle rendite, passando per il flip dei token, cioè quando una delle nostre proprietà va in attivo e ci concede un boost degli introiti round dopo round e una prospettiva di vittoria grazie ai punti da conteggiare a fine partita.

Di recente, non ho avuto grande fortuna con gli automa, tutte le partite in solo che ho giocato sono finite con una mia sonora sconfitta, da Wingspan (quell'automa in particolare è diabolico) a Paladins of the West Kingdom. Poco male, però: tutto questo è utile per approfondire le meccaniche di gioco e, possibilmente, fare meglio nelle partite successive.

Tutto questo, però, non potrà sostituire il piacere di riunire gli amici a un tavolo, dunque occorre aspettare ancora un poco. Questa nuova stagione del nostro club vedrà l'introduzione di qualche nuovo titolo, probabilmente, sebbene ci sia la voglia di approfondire i giochi fatti durante la stagione precedente, in particolare Terraforming Mars.

L'Alleanza Ribelle è pronta a dar battaglia


Dunque non resta che attendere il ritorno dei cool kids, magari sfidando l'IA duplice di Dune Imperium oppure, finalmente, provando X-Wing contro l'app AI, che aiuta a gestire il gioco in modo snello ed elegante, e ora che finalmente ho trovato un tappetino 90x90 a tema, non vedo proprio l'ora di schierare sul campo l'Impero e la Ribellione!

Don't Stop Believing

domenica 13 agosto 2023

Cronache marziane



È passato quasi un anno dall'ultimo post.

E siamo quasi al giro di boa di questa estate 2023.

Videoludicamente parlando, questi quasi 12 mesi sono stati alquanto fiacchi, togliendo l'ottimo remake di System Shock e qualche sporadica partita a giochi del mio backlog.

La verità è che da un po' di tempo a questa parte, la passione per il videoludo si è spenta lentamente, come una candela che negli anni ha dato tutto di se, ma che ora vuole solo riposare.

Una parte di me, ogni tanto, vorrebbe ritornare ad accendere la PlayStation 2, o magari fare un giro sul Dreamcast, ma rimane solo un lieve sentore, sovrastato dal rumore di fondo della quotidianità.

E va bene così.

D'altro canto, la passione per un altro tipo di ludo, ovvero i giochi da tavolo, arde forte e mi ha permesso di riconnettermi con tante persone che nel corso degli anni avevano preso strade molto diverse.

Ritrovare vecchi amici, scoprirne di nuovi, ma anche trascorrere del tempo di qualità con la famiglia, tutto questo è la perla che trovi dentro l'ostrica, quando meno te lo aspetti.

E allora, l'anno che ci separa quasi del tutto dal post precedente è stato molto ricco: non solo la collezione è cresciuta, grazie a regali, offerte, buoni Amazon e occasioni su mercatini e altri marketplace dell'usato, ma anche le partite fatte.

Ho trascorso un mese al mare con la mia famiglia e quella di mio cognato: le prime due settimane in smart working, le altre due in vacanza. Mio nipote si è appassionato moltissimo al gioco da tavolo e le partite a Carcassone, Castles of Burgundy e Carpe Diem sono state numerose e avvincenti.

Goonies Never Say Die


Il ritorno a casa è stato più dolce grazie a una copia di Paladins of the West Kingdom ad attendermi, con Collector's Box, monete in metallo e le due espansioni City of Crowns e Tome Saga.

La prima partita contro l'automa è stata un vero disastro per me, dato che ho perso con uno scarto di oltre 40 punti, ma è stata ottima per iniziare a familiarizzare con il motore di gioco e stabilire le aperture migliori per non perdere le prossime sfide.

Agosto è sempre un mese di attesa: aspettare gli amici che tornino dalle vacanze per organizzare nuove serate, aspettare settembre, il compleanno e quel trio di Scythe ed espansioni (Invaders from Afar e The Wind Gambit) che saranno il tuo regalo tanto agognato.

Per il momento ci godiamo l'attimo, con una bella partita in famiglia al primo scenario di Goonies Never Say Die, e l'attesa di organizzare una serata per sfidarci a Brass Birmingham.

Paladins of the West Kingdom


Da Marte è tutto, ah no: l'attesa è anche per la prossima sfida a Terraforming Mars, gioco che ho spolpato in solitario e online, e che ha visto una sola sessione al tavolo. Un gioco che ha rapito tutti, e che non vedo l'ora di riproporre nel gruppo.

Sul videoludo, al solito c'è la voglia di riprendere qualcosa online con gli amici, ma la vita non sembra essere troppo d'accordo, vedremo...

See you Space Cowboy

domenica 11 settembre 2022

Mi chiamo Marco e sono (ancora) un temibile pirata

Photo Credit Devolver Digital - Terrible Toybox



Settembre è stato sempre un mese significativo nella mia vita e non solo perché è il mese del mio compleanno. Settembre è sempre un mese che, come gennaio, segna il ricominciare: "a settembre (a gennaio) siamo tutti!", "se ne parla a settembre", "da settembre in poi si cambia vita!".

Settembre è un mese di promesse, come la promessa dell'autunno alle porte, un mese in cui si tirano le somme, ma è anche un mese in cui si celebra un compleanno importante (non il mio), ovvero quello di Monkey Island, che ormai ha più di 30 anni (sorvoliamo su quello che significa per la mia età).

Un gioco fondamentale per la mia crescita, sia da giocatore che da persona, e anche "blogger", un gioco che ancora oggi è presente nella mia vita, fra citazioni, ricordi, motivetti fischiettati con la chitarra, l'ukulele e, da poco, anche con il banjo (!).

Van Helgen ti sconfigerò prima o poi!


E cosa si aggiunge ai motivi per cui settembre è così speciale per me? Ormai lo sanno anche i muri, e se non ho postato nulla finora era solo perché la vita mi ha trascinato altrove.

Però, il 19 settembre esce un nuovo Monkey Island. Sì, esatto. Return to Monkey Island, se per caso avete trascorso gli ultimi mesi in ibernazione, è il nuovo gioco della serie, realizzato da Ron Gilbert, con la collaborazione di David Grossman, e le musiche originali di Michael Land. Se questi nomi non vi fanno accendere nemmeno una scintilla d'emozione, o siete troppo giovani oppure dovete CORRERE a recuperare subito i primi due Monkey Island (e poi giocarvi tutti gli altri, che male non è). Tipo ADESSO.

Per quanto mi riguarda, adoro l'artwork del gioco (e non spenderò una parola sugli imbecilli che hanno ben pensato di insultare zio Ron su Twitter, che possano trovare l'eterno flagello sulla nave del pirata fantasma LeChuck!), e ho già fatto il pre-order su Steam.

Non vedo l'ora che sia il 19 per poter scaricare l'avventura e dimenticarmi per qualche ora tutto l'annesso e il connesso all'essere adulti e tornare un po' a Mêlée Island. Tornare per qualche ora a casa.

“Look behind you, a Three-Headed Monkey!”




lunedì 25 ottobre 2021

My New Games Corner

Zombicide Invader è diventato il mio gioco da tavolo preferito


Tanti anni, la mia famiglia decise di fare una lunga vacanza in Abruzzo. Io e mio fratello eravamo ancora  relativamente piccoli, ma conservo ancora dei meraviglioso ricordi di quel mese trascorso a L'Aquila, molto prima del devastante terremoto che la cambiò per sempre.

Tra le belle cose, trovarono spazio anche momenti più puramente nerd, come il nostro primo approccio a un cabinato di Tekken in uno dei bar in centro, oppure il negozio di fumetti che vendeva il gioco di carte collezionabili di Ken il Guerriero.

E sempre a proposito di carte collezionabili, quegli anni lì, doveva essere il 1995, erano dominati per la mania dilagante di Mutant Chronicles e Doomtrooper, che purtroppo non riuscirono però a farsi strada nei cuori degli appassionati come Magic The Gathering.

Io e mio fratello comprammo un set base e qualche busta di espansione di Doomtrooper, io invece compravo i fascicoli della Hobby & Work, che però non arrivai completare. In ogni caso, negli spostamenti sulla mitica Fiat Croma di nostro padre, ci trovavamo spesso a giocare sui sedili posteriori con quelle carte, di cui non conoscevamo le regole e pertanto ci inventavamo noi come fare.

Ricordo la pioggia, fu un'estate molto piovosa, e forse è per questo che associo la pioggia a tante cose, come avrete modo di leggere su queste pagine nel tempo.

Passano gli anni, continuai a comprare ancora qualche mazzo di Doomtrooper, ma anche di Kult, di cui possiedo quasi tutte le carte della prima edizione (forse l'unica, tolta l'espansione che non arrivai a prendere) e qualche box di Magic (feci anche tutta la collana Pegaso della Hachette che conservo ancora, come tutte le altre carte che ho citato).

Poi la vita, come al solito, mi portò altrove e dimenticai quanto mi piacessero i giochi di carte e i giochi da tavolo in generale.

Tutto questo, almeno, fino a quest'anno.

Infatti, Laura ha comprato a Penelope un piccolo gioco da tavolo della serie Kids Love Monsters della Lisciani, una variazione del Gioco dell'oca, pensato per aiutare i piccoli ad affrontare i propri spauracchi.

Vedo in Penny accendersi una grande passione per i dadi, i giochi da tavolo, le pedine, ma anche per il fare di conto, sommare i punti, insomma mi rendo conto che a Penelope piace la matematica, un po' meno perdere (ma questa è un'altra storia).

Così, riconoscendo il potenziale educativo dei giochi da tavolo, decido di coinvolgerla in giochi un po' meno da bambini. A Natale aveva già ricevuto Forza 4, L'Allegro Chirurgo e altri giochi del genere, ma volevo vedere come se la cavasse con mondi di fantasia un po' più complessi.

E così, nel giro di poco tempo, ho ricominciato ad appassionarmi a questo mondo, vedere diversi video su YouTube, e uno dei miei preferiti è diventato subito TableTop, un vecchio programma del canale Geek & Sundry, presentato da Wil Wheaton, che è diventato velocemente una delle mie persone preferite del web!

Un po' alla volta, abbiamo iniziato a collezionare vari giochi, come Talisman, Munchkin, King of Tokyo e altri. Penelope, con il nostro aiuto, si è orientata subito e, anche se non sa ancora leggere (ha appena iniziato la prima elementare... eh sì.... sob) ha capito come muoversi in questo mondo e, molto spesso, passiamo i pomeriggi pigri e liberi giocando a Munchkin, Exploding Kittens e, addirittura, a Zombicide Invader! Su questo ci torno dopo.



Nonostante il suo carattere competitivo e la difficoltà nella gestione della sconfitta, Penny adora giocare e molto spesso ci stupisce, soprattutto in giochi in cui bisogna esprimere la propria fantasia e creatività come Dixit e C'era Una Volta.

Insomma, sì, nel giro di qualche mese, abbiamo riempito il soggiorno di scatole colorate, con buona pace di Laura, ehehe.

E così, da vari mesi, la passione, soprattutto la mia, è cresciuta: ho cominciato a seguire attivamente diversi canali YouTube italiani, come Al4oPiù (che è il preferito di Penny, ma devo dire anche il mio), Miss Meeple e Sgananzium.

Un pezzettino della nostra collezione

Ho comprato dei giochi rivolti più a un pubblico adulto, come Dead of Winter e Eldritch Horror, ma soprattutto ho riscoperto il piacere di riunirmi con gli amici per delle serate di gioco.

Personalmente ho capito di essere un grande amante degli american, come appunto Zombicide Invader che non è solo uno dei miei giochi da tavolo preferiti (amore a prima partita!) ma mi ricorda tanto le atmosfere di Star Quest, gioco che da ragazzino non ho mai potuto avere. E adesso attendo con ansia di poter mettere le mani su un titolo fantastico che si chiama Nemesis e che ricorda tantissimo la saga di Alien per le atmosfere e il design degli alieni.

I videogiochi sono passati un po' in secondo piano, sia perché in estate, con il caldo, non mi andava tanto di giocare al PC, soprattutto perché il poco tempo libero l'ho indirizzato a trascorrerlo in famiglia giocando insieme a vari titoli, come anche Unstable Unicorns, Bears Vs. Babies e Sushi Go!

Penny e Talisman
E questi mesi lontano dai computer (tranne per la parte prettamente lavorativa) e dai social, mi hanno visto riavvicinarmi al piacere di leggere e di giocare in modo più tangibile, con carte, segnalini e pedine, ma anche e soprattutto impegnando la mente in ragionamenti strategici, insomma un win-win sotto vari punti di vista: allenare il cervello, passare del tempo in famiglia e distogliere mia figlia dalla maledetta televisione, che sopporto sempre di meno.

Non so dove ci porterà questa passione, ma è un qualcosa in comune, un territorio in cui possiamo davvero ritrovarci insieme e condividere momenti spensierati. Penelope, a soli 5 anni e mezzo, inizia a sviluppare un certo gusto per alcune tipologie di meccaniche, mi chiede spesso di guardare insieme i gameplay di Nidio e company su Al4oPiù e ha strappato a me e a sua madre la promessa di portarla al Modena Play l'anno prossimo, sia per conoscere i suoi beniamini che per vivere ancora di più una passione che è nata da poco ma che già divampa forte in lei.

E io non potrei essere più contento. Quanto avrei voluto condividere una passione così accesa con mio padre. Spero solo di essere sempre all'altezza.

Ma quanto sono belle le miniature di Zombicide?



Eh, ma quanto???

Sometimes you have to reroute to remain